Nella terza puntata di Adrian, Adriano Celentano ha deciso di cantare. Prima si è confessato (ancora) con "padre" Nino Frassica ("Padre mi perdoni, ho peccato. Ho fatto peggio di una settimana fa, padre. Confesso di aver scientemente sabotato gli ascolti di Canale 5 non apparendo, non cantando mai e pronunciando solo tredici parole"), poi è salito sul palco intonando Pregherò e Hot Dog Buddy Buddy Rock around the clock. Il cantante ha letteralmente fatto impazzire il suo pubblico e qualcuno gli ha pure urlato "Adriano ti amo quanto amo mia moglie".
Ma se l'apparizione di Adriano Celentano ha entusiasmato il teatro Camploy di Verona e i telespettatori, la performance di Giovanni Storti del trio di Aldo, Giovanni e Giacomo e di Natalino Balasso ha suscitato qualche polemica. Come le scorse puntate, infatti, i due comici hanno lanciato qualche frecciatina (neanche troppo velata) al governo giallo verde. Così, mentre parlando uno con l'altro si chiamavano quota 100 e reddito di cittadinanza, sono partiti all'attacco del dl Sicurezza e Immigrazione. In un passaggio del suo monologo, infatti, Giovanni Storti paragona gli sgomberi dei migranti alle deportazioni naziste: "Quei pullman (di immiigrati) mi fanno pensare ai treni di diversi anni fa. Hanno istituito il giorno della Memoria ma perché bisogna ricordare quei fatti così terribili?".
Ma questo paragone è stato piuttosto azzardato, tanto che in rete gli utenti non l'hanno presa troppo bene.
"Giusto condannare quello che è stato fatto agli ebrei, ma non è giusto paragonarlo a quello che succede agli immigrati in Italia", scrive un utente su Twitter. E un altro aggiunge: "Non trovo il nesso tra la Shoah e il blocco dell'immigrazione clandestina. Spiegatemelo". I commenti di questo genere sono parecchi. E sui social il popolo del web ha alzato la voce.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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