Dalle piscine del nuoto alle sale dei cinema. Campione di sport ma anche di incassi. Raoul Bova ha incarnato l'immagine dell'attore bello e affascinante, diventando un volto notissimo al grande pubblico. Sex symbol ancora oggi, alla vigilia dei 50 anni (che festeggerà il 14 agosto) l'incedere del tempo non pare aver scalfito il suo fascino. E se indubbiamente il suo fisico lo ha aiutato a farsi largo nel mondo dello spettacolo, lo si deve anche a quell'impegno costante nelle vasche del nuoto. A 15 anni, vince il campionato giovanile nei 100 metri dorso. Una promessa dello sport che passa allo schermo. Il successo arriva nel 1993 con i fratelli Vanzina: quel Piccolo grande amore. Poi nel 1995 un ruolo importante in Palermo Milano- Solo andata di Claudio Fragasso. Tra i registi con cui lavora vi sono i più noti del panorama italiano: Gabriele Lavia (La Lupa), Pupi Avati (I cavalieri che fecero l'impresa), Ferzan Ozpetek (La finestra di fronte), Giuseppe Tornatore (Baaria), Daniele Luchetti (La nostra vita). Bova è anche tra gli attori più apprezzati della nuova generazione di registi della commedia italiana: Paolo Genovese (Immaturi, Sei mai stata sulla luna), Massimiliano Bruno (Nessuno mi può giudicare, Viva l'Italia), Fausto Brizzi «Indovina chi viene a Natale?). Questo senza contare le fiction. Nel futuro di Bova, c'è da scommetterci, c'è sicuramente la regia.
Un paio di mesi fa Canale5 ha trasmesso Ultima gara, un docu-film dall'impronta vagamente autobiografica e che ha portato davanti la macchina da presa campioni del nuoto come Manuel Bortuzzo, Massimiliano Rosolino e Filippo Magnini. Ora è sul set del film di Berardo Carboni Greta e le favole vere, presto lo vedremo su Canale5 in Giustizia per tutti e poi nella seconda stagione della fiction Buongiorno mamma.
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