Ribellione coraggiosa e una grande attrice

Nedjma è una ragazza giovane che ama la moda, nel senso che vorrebbe diventare stilista. Che problema c'è?

Ribellione coraggiosa e una grande attrice

Nedjma è una ragazza giovane che ama la moda, nel senso che vorrebbe diventare stilista. Che problema c'è? Che vive nell'Algeria degli anni Novanta, dove il fondamentalismo religioso combatteva, anche uccidendo, chi sceglieva uno stile di vita meno rigoroso. Figuriamoci lei, studentessa universitaria di francese che, di sera, esce di nascosto dal dormitorio (con alcune sue compagne), si cambia di abito e va a ballare, vendendo, nei bagni dei locali, le sue produzioni sartoriali. Una che ama dire quello che pensa, ma che, in quanto donna, viene guardata male (per non dire peggio) anche da molte sue coetanee che, invece, hanno abbracciato il loro ruolo predestinato di suddite dell'universo maschile. Il film si limita a entrare nel quotidiano di Nedjma (soprannominata Papicha) e delle sue amiche mostrando, in un crescendo di tensione (una sfilata, simbolo della sua battaglia di libertà), a cosa possa portare questo coraggio di opporsi, tra tentativi di stupro, gravidanze inaspettate, (at)tentati omicidi. Non servono tante parole o prese di posizione. Bastano le immagini per far scattare, in chi è seduto in platea, un naturale coinvolgimento per le sorti della coraggiosa ragazza. Una giovane che, in un altro contesto, avrebbe potuto coltivare i suoi sogni, senza problemi, ma che, in questa realtà, viene individuata come una minaccia dal nuovo regime, una anomalia da estirpare, costi quel che costi, perché il fondamentalismo cieco, qualunque esso sia, non ammette pecore nere. Una storia singolare per raccontare quello che capitò in quel «Decennio Nero» algerino, con circa 150mila morti e almeno 7mila dispersi. Bravissima la regista Mounia Meddour Gens nel girare una pellicola coinvolgente, senza pescare dalla facile retorica, ma, semplicemente, affidandosi ai fatti.

A lei, si aggiunge anche la straordinaria protagonista, Lyna Khoudri (al suo terzo film) che riesce a immedesimarsi totalmente nel suo personaggio, facendolo entrare nella pelle dello spettatore. Da notare che Non conosci Papicha è attualmente bandito in patria, per motivi che il governo algerino non ha mai chiarito. Un manifesto della ribellione.

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