Nella nuova puntata di Italia sì, andata in onda lo scorso sabato 26 ottobre su Rai 1, si è discusso di una patologia psicologica che affligge molte persone e i cari di chi ne soffre, la sindrome bipolare. In studio si è presentato il marito di una donna a cui il mondo della tv ha voluto molto bene. Nanni Delbecchi ha concesso un'intervista esclusiva al conduttore Marco Liorni, riportando così la sua testimonianza, non nelle vesti di giornalista quale è ma nelle vesti di marito, circa il disturbo bipolare che avrebbe provocato la morte dell'amata e stimata scrittrice, giornalista e autrice televisiva, Alessandra Appiano. Un dramma quello del suicidio della Appiano -per il quale la Procura di Milano ha aperto un fascicolo contro ignoti- che ha colpito molto la conduttrice storica di Forum, Rita Dalla Chiesa.
"Alessandra è stata mia autrice in televisione - ha dichiarato visibilmente commossa la Dalla Chiesa sulla sua compianta amica-. Nascondeva tutto nella luce, nella sua eleganza, nel sorriso, nei suoi capelli biondi… lei ha solo voluto volare via. Era in una struttura dove non si ritrovava, si sentiva chiusa e intrappolata. Il primo sintomo che aveva avuto è stato quello di non voler andare in una trasmissione: si chiedeva perché dovesse alzarsi presto, perché dovesse fare trucco e parrucco, perché dovesse parlare. Non era più lei, lei era dinamica. Aveva detto di voler stare a casa. Un comportamento che non apparteneva ad Alessandra”.
In studio, l'ospite Nanni ha raccontato ciò che ha vissuto durante il periodo buio che ha visto soffrire la moglie e ha rivelato che sta lavorando per un'associazione dedicata al ricordo di Alessandra: "Per 25 anni è stata al mio fianco, è stata la mia compagna di vita. Da un anno e pochi mesi non è più al mio fianco, o forse sì, anche se non si vede". Il giornalista ha aggiunto: "Era l'esatto contrario dell'oscurità, era solarità, era energia pura, era voglia di vivere pura. Come spesso accade in queste personalità "fuori dal comune", si nasconde un altro lato, un altro polo, per questo si parla di sindrome bipolare, ed è stata lei a rendersi conto che l'abbassamento dell'umore era diverso dalle altre volte. Questa volta ha iniziato una terapia a base di psicofarmici, che si sono cambiati, modificati, e siamo entrati in una sorte di spirale. Molecole rispettabili, quelle dei farmaci, ma che bisogna sperimentare con molta cautela. Del cervello umano si sa pochissimo, questa è la verità. Poi si è pensato che bisognava fare un ricovero, anche se questo è sconsigliabilissimo in alcuni casi, perché un depresso lontano da casa perde le sue certezze. Vivevamo da soli, aveva attacchi di panico, convulsioni e per protezione si è pensato di ricorrere ad un ricovero. Alessandra aveva cominciato a chiedere di essere dimessa dalla degenza nella struttura presso cui era stata ricoverata. Non aveva fiducia più in niente e nessuno, la cosa è andata avanti per 15 giorni e il 30 maggio ha compiuto 59 anni nella struttura. Le cose sono andate sempre peggio, descriveva questo sua abisso con parole che -a chi non è depresso- suonano anche strane, come "Ho l'inferno dentro". A guardarla, quella sua luce si era offuscata. Mai mi sarei aspettato che lei non riuscisse a tornare più quella di prima".
Il suicidio di Alessandra Appiano, amica di Rita Dalla Chesa
La giornalista Appiano si è tolta la vita gettandosi dall'ottavo piano di un albergo, dopo essere riuscita ad allontanarsi dalla struttura che la teneva in cura. "All'inizio pensavo si trattasse di un'altra persona -ha dichiarato il marito della giornalista morta suicida il 3 giugno 2018-. Lei aveva avuto un permesso di un'ora per uscire da sola e consumare un caffè nella struttura stessa.
Alessandra non voleva morire, io penso che molte persone depresse, sottoposte a terapie con effetti collaterali, certamente non sono in grado di intendere e di volare. (...) Il dolore fisico ha un limite, il dolore mentale no. Aveva cambiato terapia per l'ennesima volta".
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