Rumer Willis si scaglia contro l'utilizzo di Photoshop nei servizi fotografici, definendo la pratica "una forma di bullismo". A comunicarlo è la stessa attrice e cantante, figlia di Bruce Willis e Demi Moore, dal suo profilo Instagram.
L'occasione ha a che vedere con uno scatto che raffigura Rumer Willis con le sorelle Scout e Tallulah: l'immagine è stata di recente utilizzata per la rivista Vanity Fair. Il volto di Rumer, in particolare, è stato ritoccato: si tratta di una pratica cui moltissime star ricorrono, sia per i servizi sulle riviste patinate, sia in proprio, talvolta, per ragioni di vanità - con dei risultati che diventano oggetto di cronaca, tanto sono disastrosi. Ma l'artista non ci sta.
"Il fotografo - ha scritto Rumer - ha ritoccato con Photoshop il mio volto, per rendere la mia mascella più piccola e ho trovato la cosa davvero offensiva per chiunque cerchi di cambiare il modo in cui si appare tanto drasticamente. Mi piace il modo in cui appaio e non supporterò nessuno che sentirebbe il bisogno di cambiare il modo in cui sembro per rendermi bella. Che se ne accorgano o no, è una forma di bullismo che io non sosterrò."
I fotografi che hanno realizzato lo scatto Mark
Williams and Sara Hirakawa, però, si sono scusati: in una nota hanno spiegato che non stavano "correggendo" il volto di Rumer, bensì i difetti dell'immagine in generale dovuti all'utilizzo del grandangolo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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