Sale chiuse, per l'Oscar basta lo streaming

L'emergenza continua dà il via libera ai film visti in salotto. E inizia la gara...

Sale chiuse, per l'Oscar basta lo streaming

Nelle ultime settimane, in quel di Hollywood è partito un simpatico giochino tra addetti ai lavori, in risposta al quesito: «Se i cinema resteranno chiusi ancora per molto tempo, magari fino al 31 dicembre, chi diavolo nomineranno per gli Oscar 2021?». Quesito non campato in aria, visto che una delle regole rigide dell'Academy è quella del passaggio in sala per almeno sette giorni e con un minimo di tre proiezioni giornaliere. Comandamento al quale, ad esempio, si è sempre piegata anche la piattaforma Netflix per le candidature, spesso vincenti, dei suoi film. Già, ma con i cinema chiusi, che si fa? La gara solo tra quelli usciti fino al weekend del 13-15 marzo? Un po' pochi due mesi e mezzo per eleggere quella che dovrebbe essere la pellicola più bella di tutto il 2020. Anche perché, occhio e croce, stiamo parlando di una cinquantina di film che restringono la rosa dei papabili, sempre secondo gli esiti del giochino di cui sopra, ai soli Birds of Prey, The Invisible Man, Emma, The Way Back e The Photograph, pellicole che da noi, a parte la prima, abbiamo visto, in questi giorni, solo a noleggio.

«And so?». Potevano svilire la passerella hollywoodiana del prossimo 28 febbraio? E, difatti, ecco la mossa dell'Academy: «Fino a nuovo avviso, e solo per la 93esima edizione degli Academy Awards, i film che avevano una distribuzione cinematografica pianificata (quindi, con una data di uscita già comunicata n.d.r.) e che invece sono stati resi disponibili per lo streaming commerciale su un servizio VOD, possono qualificarsi nella categoria Miglior film e nelle altre categorie». Che è una vera rivoluzione e cambia di molto le strategie delle principali case di distribuzione. Perché, fino ad oggi, era tutto un surplace, un aspettare gli eventi e le mosse degli altri, per pianificare le varie uscite, rimandandole in attesa di capire le mosse di Governo e Academy. Ora cambia tutto. Lo ha dimostrato il grande successo ottenuto dal cartone Trolls World Tour. Dirottato in streaming per l'emergenza Coronavirus, il seguito targato DreamWorks Animation ha guadagnato, con le visioni casalinghe, quasi 100 milioni di dollari, diventando uno dei candidati sicuri nella categoria animazione, con tanto di dichiarazione profetica del CEO della Universal, Jeff Shell: «Non appena le sale riapriranno, ci aspettiamo di distribuire i film in entrambi i canali». Perché, se qualcuno non lo avesse ancora capito, molti cinefili si stanno abituando a vedere film in prima visione, comodamente a casa, senza, magari, litigare col vicino di poltrona chiacchierone. Chiaro che la visione in sala è tutta un'altra cosa, ma non vi aspettiate che le case, al di là delle dichiarazioni di facciata, ignorino i dati dei noleggi di queste settimane. Con la svolta dell'Academy, qualcuno ha già evidenziato come i film Netflix diventeranno i grandi favoriti della notte degli Oscar. Qualche titolo? Da 5 Bloods di Spike Lee, l'atteso Hillbilly Elegy di Ron Howard (con Glenn Close e Amy Adams), Mank di David Fincher (con Lily Collins), The Midnight Sky di e con George Clooney e, perché no, il grande ritorno di Sophia Loren, protagonista de La vita davanti a sé, diretto dal figlio Edoardo Ponti, diventano, automaticamente, seri candidati alla vittoria finale, potendo giocare su un taglio già predisposto per la visione in streaming. È chiaro che, con questa apertura dell'Academy, molte case daranno più volentieri i loro film alle piattaforme a noleggio. A maggio esce, sempre in tema di probabili nominati come animazione, Scooby!, della Warner. La Paramount ha deciso di mandare su Netflix il suo romantico The Lovebirds (lo si vedrà dal 22 maggio) mentre anche sua maestà Disney ha pensato di rompere gli indugi e rilasciare Artemis Fowl, il live action diretto da Kenneth Branagh, dal 12 giugno, su Disney+, con odore di statuette tecniche.

Vedremo le sorti di Tenet di Nolan, che doveva uscire nelle sale il 17/7, di The French Dispatch diretto da Wes Anderson (programmato il 24/7), Trial of the Chicago 7 firmato da Aaron Sorkin, tutti titoli dati tra i favoriti e che ora potrebbero decidere di andare il prima possibile, a noleggio. Quella del 28 febbraio sarà un'edizione storica degli Oscar, che farà passare in secondo piano i sermoni anti Trump.

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