"Sarà l'Isola del mistero. Pure con i fantasmi e dei naufraghi speciali"

La conduttrice presenta la nuova edizione del reality: «Uno show pop ma intenso»

"Sarà l'Isola del mistero. Pure con i fantasmi e dei naufraghi speciali"

Alessia Marcuzzi scalda i motori per la sua quarta edizione dell'Isola dei Famosi. Si parte lunedì, in prima serata su Canale 5, con in studio, come opinionisti, Mara Venier e Daniele Bossari. Come inviato in Honduras, Stefano De Martino. Alle spalle della rete, i recenti ottimi ascolti dell'ultimo Grande Fratello Vip. Giancarlo Scheri direttore di Canale 5 precisa «puntiamo a confermare gli ascolti dell'ultima Isola, che ha raccolto una media di 4.000.000 di spettatori e del 21% di share». A guardar bene, gli ingredienti per volare alto ci sarebbero. Ma bisogna andare oltre le apparenze. I nomi (a parte Giucas Casella, Eva Henger, Nadia Rinaldi, l'incredibile presenza di Nino Formicola-Gaspare, di Gaspare e Zuzzurro) non sembrano troppo forti. Ma alcuni hanno un passato tosto (recente o remoto). E sono motivati a riscoprirsi. Come Francesco Monte, ex di Cecilia Rodriguez, «o andavo dallo psicologo o sull'Isola». Bianca Atzei, in ripresa, dopo la rottura del fidanzamento con Max Biaggi. E poi Craig Warwick, sensitivo che ha collaborato con l'FBI, e che, pare, proprio sull'isola, si metterà in contatto con l'Oltretomba. E considerando che a Cayo Cochinos circola una leggenda legata al fantasma di una donna a cavallo, l'isola si tingerà di mistery noir. Abbiamo chiesto alla Marcuzzi di raccontarci qualcosa in più.

Come si sta preparando a questa prova?

«In questo sono perfezionista, lo ammetto. Mi informo, studio i concorrenti uno a uno, per conoscere la loro personalità e capire come possono reagire a un'esperienza forte come questa. Lo faccio anche per aiutarli, supportarli. È un lato materno, un po' da psicologa, una mia cifra che tengo molto a mantenere...»

Cosa vedremo?

«Mi piacciono le persone interrotte, borderline. E spesso chi partecipa ai reality ha qualcosa da risolvere. Penso anche a Eva Henger, che ha una storia famigliare alle spalle davvero dura. Quando hai avuto certe esperienze ti porti dentro delle macchie, che, se raccontate al pubblico, possono dare spessore a un programma. Poi ovviamente ci saranno anche personaggi buffi, come Francesca Cipriani. Insomma, non vi annoierete».

Emotività e mistero sono gli ingredienti base di questa Isola. Ma lei è scaramantica?

«Mio papà è un appassionato di astronomia. Abbiamo fatto un viaggio insieme in Egitto a vedere i geroglifici, il cammino Inca, poi un viaggio nel Machu Picchu. Non sono scaramantica, ma credo nel paranormale. Il sensitivo Craig Warwick, per esempio, mi ha affascinato. Da piccolo nessuno credeva alle sue doti sovrannaturali».

Cosa pensa del successo del GFVip, sente la pressione addosso?

«Non direi. Magari avessi gli stessi ascolti. Con l'Isola è diverso, basti pensare alla differita, c'è meno immediatezza nei tempi. Spero di fare gli stessi risultati dello scorso anno. Poi io sono dalla parte delle donne e per niente competitiva. Ilary Blasi mi sta simpatica e c'è posto per tutte. Ho tante amiche nell'ambiente e nella vita. Diffidate delle donne senza amiche».

Avrebbe voglia di firmare il programma anche come autrice?

«Preferisco rimanere conduttrice e tenermi al di fuori da alcune dinamiche. Mi piace mantenere un lato un po' da spettatrice. Non voglio metterci la firma, ma non c'è riunione dell'Isola in cui non dica la mia. Rompo le scatole molto più di un'autrice».

E come sarà questa isola?

«Pop, pensata per un pubblico trasversale. L'anno scorso la vittoria di Raz Degan aveva unito tutti e richiamato anche l'attenzione del mondo della moda. Rimane l'esperienza estrema che vorrebbero fare tutti, è il viaggio con la V maiuscola. La pensano così, in fondo, anche quelli che la guardano un po' con occhio storto».

E a loro cosa direbbe?

«Di guardarlo, una volta. È un programma leggero, è intrattenimento, non una lezione universitaria.

Ma ci si può trovare anche una profondità nascosta. Abbiamo scelto personaggi con vite intense. E questo può permettere alle famiglie di affrontare certi temi, tra genitori e figli, che magari non si ha mai occasione di affrontare».

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