Spazia dal proprio vissuto alla critica sociale, con rime taglienti e allusioni che non perdonano. Marracash torna sulla scena forte di un conquistata cifra artistica, presentando un rap che ha la presunzione di mirare in alto rispetto agli standard commerciali propri del genere. In "Noi, loro, gli altri", il suo nuovo album in uscita proprio oggi, l'artista non le manda a dire, soprattutto nei brani in cui si lancia in una feroce e disincantata valutazione della società. In "Cosplayer", ad esempio, il rapper attacca quelli che sposano la causa "solo quando gli conviene", se la prende con i "politici sempre più simili ad influencer" (e viceversa, aggiungiamo), sfotte le love story mediatiche. Poi inorridisce per "la popstar con gli occhi lucidi per il decreto". Più o meno implicitamente, insomma, il cantante bacchetta pure alcuni suoi colleghi, perché - spiega - "ormai il rapper è il nuovo tronista, è trendy".
Intervistato dal Corriere, però, Marracash si è spinto oltre i rimandi nascosti tra le strofe delle sue ultime canzoni. Rispondendo a una domanda su alcune rime in cui sembra alludere a Fedez, il cantante ha affermato: "Non è una cosa personale. Io e lui abbiamo visioni della vita opposte e antitetiche. Lui rappresenta quelli che si impegnano oggi per una cosa e domani per un'altra senza avere credibilità, senza conoscere il problema". Un giudizio nettissimo e senza appello, che va dritto al punto. Lo stile con cui il marito di Chiara Ferragni declina la musica, le sue battaglie sociali a portata di swipe up e le invettive lanciate da Instagram non convincono Marracash, che in un'altra parte dell'intervista se la prende proprio con un panorama musicale che ricorre ai luoghi comuni, all'ascolto facile e ricade nel business. "Nel rap si parla di strada senza allontanarsi dai cliché. Nell'indie del farsi una birretta con gli amici. Nessuno solleva mai nulla, ma ditela una cosa... Quanti cantanti oggi di fatto fanno i testimonial di marchi? Ci sta, ma è un altro lavoro. Pochi fanno musica per avere un effetto sulla realtà. La mia scommessa è quella", ha dichiarato il rapper siciliano. E chissà che anche in questo caso il rimando non fosse proprio a Fedez, da lui individuato come la propria antitesi.
In effetti, i temi che Fedez affronta in una certa maniera, spesso prendendola sul personale ed esponendosi tramite i social, Marrachash li rilegge puntualmente in senso opposto. Antitetico, appunto. "In una rima di 'Cosplayer' dico che eravamo tutti per Charlie Hebdo però adesso, al di là del giudizio di valore, critichiamo Pio e Amedeo per le loro battute", osserva ad esempio il rapper, citando - ma sarà un caso - proprio i comici pugliesi con i quali il collega si era recentemente scontrato a motivo delle loro ironie.
"Mi rifiuto di pensare che l'arte non possa essere libera", ha anche aggiunto "Marra", rileggendo a modo suo l'ipocrisia della cosiddett cancel culture: "Abbattiamo le statue di Cristoforo Colombo perché è più semplice ripulirsi e deresponsabilizzarsi così che riconoscere di essere stati razzisti".Nel suo nuovo album, Marracash non si risparmia. Sia da un punto di vista artistico (ci sono collaborazioni con Guè Pequeno, Calcutta e Blanco), sia sugli argomenti. Piaccia o meno, una musica diversa.
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