da CourmayeurE così si è chiuso anche il Courmayeur Noir in Festival numero 25. Dove, come si è visto, le serie tv hanno avuto più riflettori dei film. Sette in concorso e uno, davvero memorabile, fuori gara, Il ponte delle spie di un ritrovato Steven Spielberg, che uscirà la prossima settimana nelle sale italiane. Grande cinema finalmente attorno a una storia vera della cosiddetta guerra fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica, che sul finire degli anni Cinquanta portò le due superpotenze a un passo dal terzo conflitto mondiale. Nel meglio del festival, diretto come sempre da Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, vanno senza dubbio citati gli impagabili spezzoni dei cinegiornali dell'Istituto Luce dedicati al cinema. Abbiamo così rivisto per esempio nel bianco e nero d'epoca Anthony Quinn nel '61 accanto al produttore Dino De Laurentiis sul set di Barabba. Oppure due anni dopo una sfolgorante Claudia Cardinale affacciata con un sorridentissimo David Niven dal finestrino del treno in partenza da Milano per Cortina d'Ampezzo, sede del primo ciak della Pantera rosa.Poi, per tornare ai giorni nostri, nel settebello dei film in gara pollice in su per A most violent year con Oscar Isaac e Jessica Chastain, ambientato nella corrotta New York del 1981. Un plauso anche a Traffickers, dove tra sconosciuti attori americani che fanno spaccio di infimo cabotaggio, spunta nel ruolo della detective e unica donna in scena, Celeste Moratti, figlia dell'ex presidente dell'Inter Massimo, confuso e commosso tra gli spettatori delle ultime file. Molto spassoso, lo spagnolo Anacleto, agente secreto, irresistibile parodia di 007, con un maturo protagonista dalla candida capigliatura, un po' Steve Martin e un po' Leslie Nielsen. Nel limbo il violentissimo belga The Ardennes, in cui due fratelli, uno buono e uno molto meno, scoprono, proprio come nell'Armando di Jannacci, di avere in comune la stessa donna. E qui andrebbe spedito dritto all'inferno l'autore della diabolica, assordante colonna sonora. A tenergli compagnia tra le fiamme eterne, il noiosissimo canadese Into the Forest e l'inglese Brand New-Up, un pasticciaccio di fantascienza, dove è puro eufemismo dire che non si capisce niente.Impossibile dormire, ma solo per il frastuono senza pause, davanti a un altro spagnolo, Mi gran noche (La mia grande notte), che si srotola nella notte di Capodanno a Madrid in una speciale trasmissione in diretta tv. Il provocatore nato Alex de la Iglesia stavolta l'ha fatta fuori dal vaso: si ride poco e si sbadiglia molto nell'esasperato e esasperante balletto grottesco.
Comunque sia viva il Noir, senza red carpet né inutili giurie. A votare c'era soltanto il pubblico, che alla fine ha premiato con il Leone Nero Anacleto, agente secreto. Si vede che, a volte, la gente va al cinema per divertirsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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