"Superata la prova del Nove non rimpiango più la Rai"

Il conduttore torna con "Boom!" sulla rete Discovery "E arriverà anche un nuovo show in prima serata"

"Superata la prova del Nove non rimpiango più la Rai"

«Se con Boom! faccio il 2% di share vado in motorino su una ruota sola davanti a Viale Mazzini». Lo scorso anno, all'alba della partenza di quella scommessa targata canale NOVE, Max Giusti al Giornale aveva detto proprio così. E poi cosa è successo? Le 205 puntate (di cui 80 registrate a Barcellona) hanno in effetti viaggiato su una media del 2% di share e circa 600.000 telespettatori, con picchi di circa un milione. Prova del Nove superata, quindi. Ora è appena ripartita una nuova stagione di Boom! (alle 20.20 dal lunedì al venerdì) in attesa di vedere Giusti, tra qualche mese, alle prese anche con un altro programma Discovery in definizione, ma in prime time. Intanto la sua voce è al cinema in Cattivissimo Me 3 (doppia il personaggio di Felonius Gru) e a febbraio sarà al teatro Olimpico di Roma con uno one man show, Italiani, su vizi e virtù degli italiani da trent'anni a questa parte.

Cosa pensa di questa scommessa vinta?

«Nella nuova stagione vorrei consolidare i risultati di Boom! e magari raggiungere un 3%. Quest'anno avevamo una concorrenza spietata. Solo per citare alcuni, da I soliti ignoti, che è andato subito fortissimo, a Fiorello su Tv8, a Striscia o alla Gialappa's con Rai Dire Niùs. Farsi notare era difficilissimo».

Ce l'ha fatta. Cosa le dà più soddisfazione?

«Aver portato uno stile di conduzione diverso da ciò che ho fatto finora, penso ad Affari tuoi o Un minuto per vincere. Boom! mi ricorda un po' La papera non fa l'eco, che avevo fatto su Rai Due. La conduzione è serrata, veloce, sarcastica. Mi rappresenta di più, è simile ai miei show teatrali...».

Cosa le dà questo show?

«All'inizio mi dava parecchia tensione, per me era una scommessa importante, in una fascia pregiata, l'access prime time, in cui gli investitori mettono soldi. Era la prima volta che il Nove investiva così tante energie su un personaggio. Quest'anno partiremo non più da Barcellona, ma da Roma, la città dove vive la mia famiglia. Quindi anche la mia vita privata ne gioverà».

Quali saranno le novità del programma?

«Alcune domande saranno lette da amici famosi che abbiamo coinvolto. Nella terza bomba si potrà scegliere l'argomento e l'ultima avrà due cavi che contengono la risposta esatta. Quindi il gioco richiede più fortuna, ma anche una bella dose di conoscenza».

E del canale Nove, cosa dice? Ci aveva detto che «tra qualche anno ci sarà la fila di conduttori alla porta».

«È una rete under construction, ha tante ambizioni. Non a caso quest'anno è arrivato anche Maurizio Crozza e nei prossimi palinsesti scoprirete altre importanti novità, almeno altre due entrate importanti. Certo, serviranno anni per avere un palinsesto da generalista, ma il fatto che all'inizio Discovery abbia puntato su di me mi emoziona ancora molto».

Quando ripensa ai tanti anni in Rai cosa prova?

«La mia ultima annata ad Affari tuoi è stata la migliore in termini di ascolti e interrompere quell'esperienza mi ha ovviamente danneggiato, da molti punti di vista. Però non ho mai rilasciato interviste o tweet al veleno. Da una parte è stato giusto così, cambiano i direttori e non puoi piacere a tutti. Mi sono rimboccato le maniche, nel frattempo ho fatto teatro, radio, poi è arrivato un altro editore tv interessato a me. Molti conduttori o starlette, invece, lanciano comunicati o tweet al vetriolo del tipo mi hanno tolto il mio programma!!. Se perdi il lavoro non puoi rompere le scatole a mezza Italia e di tuo non c'è un bel niente. La Rai è pubblica e va guardata con rispetto».

Nessun rancore, quindi.

«Noi non dobbiamo ragionare da imprenditori, ma da artisti. L'artista dev'essere affascinato da un progetto, da chiunque arrivi. Comunque sono legato al Nove per tutta la prossima stagione. In futuro si vedrà, ma ora sto bene dove sto».

E con la radio, come la mette? Era una sua grande passione.

«Ultimamente mi sono arrivate moltissime proposte, ma vorrei libertà totale e un progetto che mi convinca del tutto».

Ha dichiarato a La Stampa di avere un desiderio, condurre Sanremo.

«Certo, anche tra dieci anni, perché no? Pippo Baudo lo ha condotto anche dopo i settant'anni.

Sanremo è l'unico show con un budget enorme e catalizza più del 50% degli italiani davanti al televisore. Ho intervistato un mare di cantanti italiani e stranieri e un anno mi piacerebbe provare. Ma vi darò una notizia in esclusiva, credo che quest'anno le mie possibilità siano sotto l'1%...».

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