Per lei è come chiudere un cerchio. Un anno e mezzo fa, in pieno lockdown, nell'edizione più triste e complicata del Gieffe andata in onda mentre scoppiava la pandemia, dovette lasciare la casa di Cinecittà a poche settimane dalla finale perché un familiare si era ammalato. Ora ci torna da opinionista. Adriana Volpe, da stasera, sarà accanto ad Alfonso Signorini per interpretare, capire, sfruculiare, giudicare i concorrenti del reality di Canale 5 che riparte per un'altra lunga edizione. Con lei anche Sonia Bruganelli, moglie di Paolo Bonolis.
Dunque, Adriana, proprio un ritorno a casa.
«Sì, per me sarà una grande emozione entrare nello studio del Grande Fratello. Non ci sono mai arrivata: a marzo 2020 uscii in fretta per tornare dalla mia famiglia a da mia figlia Giselle che in quel momento avevano bisogno di me. Quella avventura per me era rimasta in sospeso e così quando mi hanno proposto il ruolo di opinionista è stata una gioia».
Da conduttrice che conosce i meccanismi televisivi e da concorrente che ha provato il reality, sei il prototipo dell'opinionista
«Io quell'esperienza l'ho vissuta a 360 gradi, non mi sono mai risparmiata. E lo stesso cercherò di fare in questa edizione, con lo stesso spirito. Mi piacerà molto confrontarmi con i concorrenti. Perché stando lì dentro ho capito che ci sono due chiavi di lettura. La prima è quella che il pubblico percepisce, la seconda bisogna farla emergere: se conosci bene il personaggio e scavi nel suo passato comprendi perché si comporta in quel modo, quali sono i nervi scoperti che lo portano ad avere quelle reazioni. Dopo le prime due puntate dedicate alla presentazione dei concorrenti, comincerò a dire la mia e vedrete come tirerò fuori gli artigli, sempre con rispetto, comunque.
Cosa può dire ancora oggi il Grande Fratello dopo tanti anni e le ultime due edizioni lunghissime?
«Molto se si considera l'impronta che ne ha dato Signorini. Lui l'ha impreziosito grazie alla scelta del cast e al lavoro di introspezione dei Vip lavorando sulla loro parte nascosta. Però senza indugiare in maniera eccessiva e senza cadere nel trash».
Beh, diciamo che non tutto fila liscio
«Il Gieffe è un reality ma anche un gioco, si entra per vincere. E quindi per restarci il più a lungo possibile tutto è lecito. Ed è anche un programma imprevedibile, pensi che stia andando verso una direzione e poi ne prende un'altra.
Cosa serve per resistere dentro la Casa?
«La cosa più importante è non avere filtri: noi siamo ormai abituati a una vita fatta di filtri. Se sei trasparente il pubblico ti percepisce come autentico e si crea empatia. Ci sono concorrenti che usano la strategia di restare nascosti per non finire in nomination, ma non è lo spirito del gioco. Ecco io, come opinionista, cercherò di scardinare questi meccanismi».
Cosa ti porti dentro dell'edizione della pandemia?
«Eravamo in una bolla, capivamo poco della tragedia che stava accadendo fuori anche se ci tenevano informati: percepivamo la città ferma, in giardino sentivamo la gente di Cinecittà cantare sui balconi. Mi resi conto della realtà quanto uscii: con la macchina volai in Svizzera dove si trovava mia figlia, le strade erano vuote, sembrava l'Apocalisse! Di quei mesi porto con me l'amicizia con Patrick, Fernanda Lessa e Paola Di Benedetto.
Chi ti attrae del cast che debutta stasera?
«Sono curiosa di conoscere le tre principesse pronipoti dell'ex imperatore dell'Etiopia Hailé Selassié: Jessica, Lucrezia, e Clarissa, che hanno una storia da raccontare. E poi Katia Ricciarelli stupirà con la sua ironia. Manuel Bortuzzo, il nuotatore rimasto paralizzato dopo una sparatoria, sarà un trascinatore».
Cosa ti resta di Ogni Mattina di Tv8? Un anno di lavoro per un programma che non ha dato i risultati sperati.
«Resta un'esperienza unica, una palestra quotidiana fortissima con
eccellenze del giornalismo che mi ha fatto fare un salto come conduttrice, mi rimane un rapporto rafforzato con il pubblico. Un programma di qualità sui cui risultati ha pesato anche il cambio delle frequenze televisive».
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