Lo spettacolo dell’energia rivive al Muvita

Lo spettacolo dell’energia rivive al Muvita

Clima, cambiamenti climatici ed energia. Sono questi i tre grandi temi che il Museo scientifico «Muvita» di Arenzano presenta ai suoi visitatori. Rinnovato completamente nel gennaio 2007, presenta una serie di exhibit interattivi stile «Festival della Scienza» a cui si accostano le spiegazioni di giovani guide ben preparate, capaci di catturare l'attenzione anche delle comitive studentesche più indisciplinate. Di fatto, dopo un anno di nuova gestione, i visitatori sono quasi raddoppiati.
Ma entriamo all'interno di questo «Museo vivo per le tecnologie per l'ambiente» per scoprirne le peculiarità che lo rendono unico in tutta Italia (il Progetto è sostenuto e portato avanti da Provincia di Genova in collaborazione con la Società Meteorologica Italiana e Lega Ambiente). Si inizia - al primo piano - con una introduzione generale su quanto avviene nella nostra atmosfera, per comprendere in che cosa consistano i tanto dibattuti «cambiamenti climatici». Un plastico illustra quindi i differenti tipi di energie rinnovabili: idroelettrico, solare, eolico e nucleare. Sul nucleare qualche visitatore potrebbe azzardare subito delle domande, ma la guida si limita sempre ad una presentazione generale basata su dati e fatti, senza mai dare un'opinione personale. Sarà ogni visitatore a trarre, al termine della visita, le sue conclusioni.
Successivamente si passa ad una cameretta di forma semi-sferica - chiamata «geode» - interamente ricoperta di specchi, in cui viene proiettato un filmato della durata di 4 minuti. L'effetto è scenograficamente particolare, con immagini sull'Energia che si riflettono ovunque, accompagnate da spiegazioni e riflessioni fatte dalla classica voce dello speaker che cura tutti i documentari scientifici televisivi. Di sicuro, se vi concentrate per un attimo, l'avrete senz'altro presente. Così come potreste ricordare la voce del filmato della sala successiva, dedicata al famoso «Protocollo di Kioto» sulle emissioni antropogeniche (cioè legate all'attività umana) in grado di alterare l'effetto serra naturale del nostro pianeta. La voce è quella del famoso climatologo Luca Mercalli (quello, tanto per intendersi, di «Che tempo che fa?» su RaiTre).
A termine di queste prime sale più «impegnate», ecco un'area di «sfogo», con diversi personal computer collegati a siti internet di interesse.
Ma è il piano superiore la vera parte di successo del Museo Muvita. Il percorso si sdoppia: bambini e ragazzi nei diversi laboratori (ben sette, molto caratteristico quello sull'Idrogeno ed il suo utilizzo per i fini energetici); genitori e adulti indirizzati invece sul percorso che illustra il disastro della Petroliera Haven del '91, avvenuto proprio al largo di Arenzano. Una testimonianza storica davvero preziosa, con un plastico che ricostruisce l'esatta dinamica di quello che fu uno dei più gravi incidenti ecologici del Mediterraneo. A questo spazio si affianca la «Carta di Arenano per la terra e per l'uomo», un documento sottoscritto da 100 personalità di carattere letterario-internazionale (tra cui i Nobel Seamus Heaney e Derek Walcott) che sostiene dodici tesi per far fronte alla crisi ecologica.
Chiude questo percorso una sezione dedicata alla «bioteca», ossia alla riproduzione della torbiera del Monte Beigua. Di che si tratta? La torbiera altro non è che un particolare tipo di terreno in cui, un tempo, aveva sede un lago. Grazie alle loro specifiche proprietà, le torbiere possono diventare un habitat speciale per certe forme di vita (non è un caso che bellissimi fossili siano stati ritrovati, in varie epoche e sedi, proprio nelle torbiere).
Muvita, insomma, si configura come un museo ben organizzato, vivo e dinamico, proprio come l'Energia stessa, in continuo cambiamento. Si vorrebbero trovare altri esempi come questo nel nostro Paese.
Per chi viene in macchina o in treno Muvita risulta abbastanza semplice da raggiungere (per chi è a piedi vi è un autobus ogni 20-30 minuti). Situato sulle alture, gode anche di una bella vista.

Ideale, insomma, da abbinare ad una bella gita, anche a carattere familiare, ad Arenzano e il suo entroterra. Serve aggiungere altro? Solo numero di telefono e indirizzo e-mail per ogni vostro dubbio: 010.910001, segreteria@muvita.it
(4 - continua)

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