Spinge l’amica sui binari e torna a casa

Non ha saputo spiegare ai carabinieri cosa le frullava in testa quando, venerdì, ha spinto l’amica di 63 anni sotto un treno della metropolitana che transitava sulla banchina di Piramide in direzione Rebibbia. Ma la donna, 67 anni, è stata arrestata dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio. A inchiodarla, dopo che inizialmente si credeva fosse stato un semplice incidente, i video di sorveglianza registrati dalle telecamere presenti in stazione. Quando i militari della compagnia Roma Eur - diretti dal comandante ad interim, il tenente Dario Conte - sono andati a bussare alla sua abitazione, in un elegante palazzo nel quartiere residenziale Italia, nei pressi di piazza Bologna, la donna, una pensionata che prima lavorava all’ex ministero del Tesoro, vedova e senza figli, è caduta dalle nuvole e con tranquillità ha chiesto ai carabinieri: «Che cosa volete a quest’ora, cosa è successo?». Nel momento in cui i militari le hanno formalizzato le accuse, comunicandole che erano lì per arrestarla perché aveva spinto l’amica sotto un treno, e che la vittima era in gravi condizioni, la pensionata non ha fatto una piega e ha risposto: «Non so che cos’è successo, io sono andata via con lei». Neppure dalla vittima i carabinieri sono riusciti a risalire ai motivi del gesto. La donna, anche lei pensionata, sposata e con due figli, non è stata in grado, in seguito alle lesioni e alle ferite subite, di rispondere alle domande dei militari. Così come non sono stati in grado di capacitarsi di ciò che è accaduto il marito e i figli, visto l’ottimo rapporto che legava le due donne. La loro amicizia risale a quattro anni fa: entrambe abitano nello stesso quartiere, erano molto legate, partivano spesso insieme e ieri erano andate a fare un giro per Roma, circostanza questa che si ripeteva di frequente. Secondo i vicini di casa la donna finita in manette è «una persona tranquilla e rispettabilissima». In questo momento si trova nel carcere di Rebibbia e attende di essere interrogata dal magistrato e ascoltata dagli psicologi.

Tra le ipotesi al vaglio dei carabinieri, intanto, c’è quella che la pensionata potesse essere in cura presso un centro psichiatrico. Come si spiegherebbe altrimenti un gesto del genere, in apparenza così privo di logica? La colpa può essere soltanto attribuita al caldo, pure lui folle, di questi giorni?

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