A Spoleto rinasce la Collezione Carandente in un museo «corto circuito»

Il 26 giugno apre a Palazzo Collicola con un nuovo nome e un nuovo allestimento l'ex Galleria civica che ospita una delle più importanti collezioni di arte contemporanea in Italia. Il direttore Marziani ne vuole fare un nuovo modello di progettazione museale

Il 26 giugno torneranno ad accendersi i riflettori su una delle più importanti collezioni di arte contemporanea in Italia, quella del Museo Carandente a Palazzo Collicola, a Spoleto. Alla direzione artistica del museo l'assessore alla Cultura della città dei Due Mondi Vincenzo Cerami ha voluto Gianluca Marziani, che come primo passo ha voluto cambiare nome alla Galleria civica di Spoleto, «per un inevitabile e doveroso omaggio al maestro Carandente». Il nuovo progetto artistico si basa sul concetto di corto circuito, inteso come rinnovamento totale che però non rinnega e cancella il passato. Passato che è la collezione di arte contemporanea per molti anni ospitata da Palazzo Collicola, casa gentilizia del Settecento. Il presente invece è tutto ciò che si produce dall'incontro con la memoria. «Per il giorno dell'inaugurazione la collezione di Palazzo Collicola avrà un assetto completamente rinnovato - spiega Marziani - con nuovi dialoghi tra le opere, maggiore qualità scenografica, percorsi tematici e una versione contemporanea del modello collezionistico. Ho immaginato Palazzo Collicola come un hub culturale, un contenitore dinamico, un laboratorio nomade che accolga linguaggi e modalità artistiche differenti, italiane e internazionali. Penso che questa sia la formula vincente per dare spazio alle nuove generazioni senza dimenticare chi ci ha preceduto. In più ritengo che la collaborazione tra chi produce arte e chi la colleziona sia fondamentale per non far diventare il Museo Carandente un mausoleo. Il corto circuito è proprio questo: mettere in campo forze mai utilizzate finora in modo così deciso».
Il piano nobile di Palazzo Collicola, arredato con preziosi mobili d'epoca e quadrerie antiche, ospiterà «Cosmogonia», un viaggio tra giovani collezionisti. Gli allestimenti saranno pensati in maniera mimetica e dialogante, «come se un ideale principe del Settecento, dopo aver scoperto l'arte contemporanea, decidesse di allestirla tra mobili in legno e ritratti di pittori barocchi». Il programma di mostre del Museo Carandente è pieno di novità, come la proposta di «Pop Surrealism», la prima esposizione italiana che si concentra sul più influente movimento pittorico di epoca recente, nato in California per collegare le energie del surrealismo al fumetto, ai temi sociali, ai miti diffusi e ai rumori urbani.
Il nuovo allestimento del museo di Spoleto prevede, inoltre, uno spazio dedicato al «Melting Pop» con molteplici incontri tra l´arte visiva e altri linguaggi creativi. Per l'inaugurazione Tristan Perich, il più promettente artista visuale del suono contemporaneo, porterà la sua 1-Bit Music all'interno di una vertiginosa installazione tra minimalismo geometrico ed essenzialità sonora.
Nel nuovo progetto artistico per il Museo Carandente, gli spazi e i confini non sono mai ben delimitati. Così è molto probabile che si possano incontrare, nelle zone adiacenti al museo, i formidabili stencil in bianconero di Sten&Lex, i due più famosi e maturi street artist italiani; o entrare nella famosa chiesa romanica dei Santi Giovanni e Paolo, oggi sconsacrata, per trovarsi davanti al progetto di Mauro Cuppone: sculture a forma di bara, realizzate con gli standard dei più famosi marchi del fashion system internazionale.

Una riflessione sui confini morali della moda, un funerale senza morti per un'installazione di indimenticabile forza iconografica. Infine (infine?) sarà possibile passeggiare nella piazza del museo e mettere i piedi su una pista ciclabile molto particolare, realizzata per l'occasione dall'artista Raul Gabriel.

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