Allegri: "Presuntuosi? No, siamo la Juventus"

"Loro si giocano tutto, noi abbiamo sempre fame". Davanti Mandzukic e Dybala. Dubbio Hernanes

Allegri: "Presuntuosi? No, siamo la Juventus"

Roma - Entrare nella «storia» sembra essere diventato lo slogan juventino. Bypassando l'Europa, naturalmente, si può avere tutto quello che si vuole. Basta sapersi accontentare. È così questa sera Allegri, dopo lo scudetto, potrebbe fare il bis per il secondo anno di fila. Mai riuscito a nessuno. Una storia italiana alla quale parteciperà Giorgio Chiellini, uno scorcio di sereno dopo una stagione difficile in attesa di dare l'indispensabile contributo all'Europeo di Francia. «Dicono che abbiamo già vinto la coppa, che siamo troppo più forti del Milan e che chissà se avremo gli stimoli giusti. Io gli stimoli ce li ho e non mi fido di chi parte battuto, sempre secondo voi». Dovrebbe giocare Rugani al posto dello squalificato Bonucci e lui, sponsor del giovanotto, commenta volentieri: «Ho parlato benissimo di Rugani quando tutti dicevano che doveva andare via da Torino perchè non avrebbe avuto spazio. Invece sta dimostrando il valore e si sta integrando bene col gruppo, se gioca farà un grande match».

A Max Allegri, invece, non disturba partire da favoritissimo. «Non c'è problema, siamo la Juventus. Però la partita secca, lo insegna la storia della Coppa Italia e le nostre due partite di campionato col Milan, è imprevedibile. Inoltre i rossoneri si giocano tutto e, dunque, non bisogna essere presuntuosi. Dubbi solo a centrocampo: «In attacco dovrebbero partire Mandzukic e Dybala, in porta ci sarà Neto, che dopo tanta panchina ha l'occasione giusta. I difensori sono solo tre, Barzagli, Rugani e Chiellini. In mezzo, a parte Pogba, devo decidere davanti alla difesa e l'interno destro». Ballottaggio Lemina-Hernanes per la regia, come mediano uno tra Asamoah e Pereyra. «Il segreto della Juve è aver mantenuto equilibrio quando le cose non giravano per il verso giusto - prosegue Allegri -. Dobbiamo giocare da grande squadra che siamo. Non siamo assuefatti alle vittorie. E poi sarà un'emozione straordinaria giocare davanti a settantamila persone, come quella che ho provato stamattina quando sono stato ricevuto da Papa Francesco».

Ma prima del commiato l'ennesimo accenno alla storia della «storia». «Finale di coppa Italia d'accordo, però non scordiamoci che l'anno prossimo abbiamo un compito: vincere il sesto scudetto consecutivo! Brutta «storia» partire già battuti in Champions League.

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