Sei anni fa, a Osaka, vinse il titolo di campione del mondo sui 100 metri. Anche quest'anno Tyson Gay stava andando fortissimo: suo, infatti, era il record mondiale stagionale (9''75 ai Trials Usa). E lui sa bene, perché l'ha dimostrato sulla pista di atletica (9''69), di essere il secondo atleta più veloce di sempre, secondo solo a Usain Bolt. Un controllo antidoping, però, l'ha messo fuorigioco. Così il 30enne Gay non potrà partecipare ai Mondiali di Mosca. L'ha annunciato lui stesso, in lacrime, nel corso di una conferenza stampa. L’Usada gli ha notificato venerdì la positività ad un test fuori competizioni dello scorso maggio. Anche se le controanalisi non sono state ancora effettuate, Gay comunque non partirà per la Russia, dove sarebbe stato tra i grandi favoriti per l’oro nei 100 metri.
Ad Amsterdam, dove si trova per un periodo di allenamenti, l'atleta ha spiegato, piangendo, di essere risultato positivo per una sostanza ancora non identificata, e di aver ricevuto due giorni fa la comunicazione da parte dell’agenzia antidoping statunitense. Le analisi per le quali è risultato positivo sono relative a un prelievo a cui è stato sottoposto dopo una gara a cui ha preso parte nel mese di maggio. "Non posso parlare di sabotaggio - ha detto Gay -. Fondamentalmente mi sono fidato di qualcuno e questa fiduca è stata tradita.
Ho fatto un errore, e ora non sarò in pista al meeting di Monaco e poi ai Mondiali".Sono risultati positivi ai test antidoping anche cinque velocisti giamaicani, tra cui Asafa Powell, già recordman in passato. Anche per loro niente Mondiali a Mosca.
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