Ballo Champions spuntato

In coppa servono i bomber: quelli di Napoli, Milan e Inter ci arrivano male. E solo Ibra nella top-10

Ballo Champions spuntato

Mettetevi nei panni di Pioli, Inzaghi e Spalletti che, nel momento clou, dell'annata devono fare i conti con il peggior virus calcistico stagionale: il mal d'attacco. Ovvero con goleador dalle pistole ad acqua. D'accordo, ciascuno per ragioni diverse. Ma non c'è da invidiarli. Che ci fanno con un Osimhen abbottato, uno Giroud sempre più solo e due piedi storti come Lukaku e Lautaro , una L2 che per ora si traduce con Loser. Dire Champions e pensare ai bomber è tutt'uno. Se in Italia la parola passa alla difesa, in Europa non c'è salvezza senza la forza demolitrice dei goleador. Non a caso le classifiche più attraenti sono quelle, Champions all time, che li riguardano: in testa Cristiano Ronaldo e Messi, Lewandovski al 3° posto, Benzema al 4°. Già e i bomber sui quali confida il trio di tecnici nostrani? Lontanissimi. Scorrere fino al 9° posto per l'Ibrahimovic fuori lista (124 match 48 reti) e scendere più giù per trovare Edwin Dzeko: il meglio piazzato (30°), con 70 partite e 20 gol. Però non sta più fra le stelle montanti, semmai tra quelle calanti. Curiosità racconta che Simone Inzaghi potrebbe far lezione a Lukaku. Le due medie si somigliano: Lukaku fermo a 36 match e 17 gol, Inzaghi ha chiuso con 31 match e 15 reti. Lukaku è 82° in classifica, Inzaghi 95°. Aggiungete la terrificante luna storta che ha preso il belga e la sonnolenza ripetitiva che affligge Lautaro e intuirete le notti interiste da incubi prima della Champions. In tal senso Inzaghi sta peggio degli altre due. Spalletti confida nel rientro di Osimhen, ma forse dovrà attendere il ritorno con il Milan. Oggi il nigeriano è fra i top d'Europa in quanto a medie-gol, fra campionato e Champions: una rete ogni 94 minuti. E le 4 reti in 4 sfide in coppa avvalorano il podio. Poi Spalletti fa il resto, e il bomberone gli ha reso merito definendolo «un genio». Il Napoli, per il vero, ha altri colpitori con i quali consolarsi. Peggio sta il Milan che continua a restare sulle spalle di Giroud, tanto somigliante a un Gulliver con i nanerottoli che corrono intorno.

L'età non rovina il fiuto, qualche volta la sfortuna: il francese è fra i primi 50 di Champions (54 reti, 22 match) e sta avvicinando il record personale di una sola stagione, con il Chelsea: 6 reti (per ora è a 4). Ecco, battere se stesso potrebbe valere una semifinale. Chissà mai nel segno di un altro Inzaghi: quel Pippo milanista ancora oggi primo bomber degli italiani, 46 reti in 81 partite. Sognate e segnate.

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