Tempesta di sabbia sul basket, ancora stordito dalla finale scudetto vinta dalla Virtus sull'Armani, perché a Bologna, come all'Inter, si separano dall'allenatore campione, perché la rinuncia di Belinelli al preolimpico stupisce persino quelli del calcio innamorati pazzi della Nazionale.
Djordjevic, però, se ne va senza la buona uscita che Conte ha avuto dalla società nerazzurra. Si sapeva, si temeva che anche in casa Zanetti, dopo gli insulti che a dicembre portarono all'esonero per 24 ore dell'allenatore poi diventato campione, la pensassero come Picasso: Tu fai qualcosa e poi arriva un altro che la fa meglio. Si pensa che possa essere Scariolo, svincolato dai Toronto Raptors nella NBA, a fare nuovi capolavori per le Vu nere, anche se per lui, all'angolo di via Santo Stefano, ci saranno gli stessi cori che accolsero il traditore Belinelli, nato in Virtus, campione con la Fortitudo.
Già Belinelli è diventato il caso del giorno per la rinuncia al preolimpico per il dispiacere del presidente federale che dopo la qualificazione nel tre contro tre femminile per Tokyo sogna ancora di poter battere la Serbia a Belgrado a fine mese per guadagnarsi i Giochi che ci mancano dall'argento del 2004. Problemi fisici per faccia da poker, come si definisce lui nel libro che racconta la sua bella carriera. La verità è che potrebbe non essere l'unico a rinunciare. Datome, ad esempio, ha avuto problemi al gomito nel finale di stagione. La stessa cosa, magari, capiterà con Danilo Gallinari, il nostro giocatore più forte al momento, perché con Atlanta si sta giocando le semifinali contro Filadelfia.
Il calcio, messo alla sbarra dopo il fallito tentativo della Super Lega, gongolerà vedendo che anche il basket, che questo torneo dorato senza badare ai titoli sportivi, lo ha inventato molto tempo fa, ora sorriderà vedendo come per la Nazionale di Mancini siano tutti pronti a sacrificarsi, mentre per Petrucci e Sacchetti non lo fanno.
Non è strano che la bufera arrivi per due personaggi che al momento dell'incontro, con la Rai che si era scomodata addirittura per una diretta, hanno capito che non sarebbe stato facile. Quel giorno Djordjevic perse sul campo conto Sassari e Belinelli, annunciato come il nuovo messia, «il più forte degli italiani» disse proprio il signor Segafredo, rimase seduto perché aveva i problemi che oggi gli hanno fatto dire di non poter andare in nazionale anche se farà il tifo per gli azzurri.
E per chi altrimenti? Non certo
per i serbi che pure dovranno rinunciare a gente famosa come Jokic, migliore della NBA 2021, Bogdanovic nella stessa situazione di Gallinari e forse anche altri. Il professionismo separato dal sentimento. Da molto tempo.
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