Bendtner un fantasma per la Juve e l'Italia

Snobbato a Torino, potrebbe fare la fine di Elia. Decisivo con la Danimarca, ora spaventa gli azzurri

Il segnale lo ha lanciato indossando la maglia della Danimarca: gol di testa contro la Bulgaria, 1-1 finale e tanti saluti alla Juventus che finora lo ha snobbato. Martedì, a Milano contro l'Italia, Nicklas Bendtner ci riproverà e varrà la pena darci un'occhiata come si deve, cercando di non replicare alcuni dei buchi messi in scena da Bonucci&C in Armenia. Poi, comunque vada, lo spilungone danese (194 cm per 84 kg) salirà in macchina e tornerà a Torino: ringalluzzito di sicuro, visto che una mano ai suoi colori l'avrà certamente data, ma probabilmente anche consapevole che poi sabato, contro il Napoli nella partita che tutti aspettano, farà da spettatore o poco più.

Del resto finora i numeri parlano chiaro: undici minuti all'attivo, nel finale della partita (già in cassaforte) contro il Chievo, e stop. Ci sarebbero anche due reti contro il Savona, in una delle amichevoli di metà settimana: non contano, però, anche se avevano fatto pensare che Conte a Siena avrebbe potuto riservargli uno spicchio di gara: come non detto. Tra campionato e Champions, Bendtner è lo juventino meno utilizzato dei 23 scesi in campo finora in questa stagione: peggio di lui, solo l'ancora convalescente Pepe. Non si sbaglia allora se si dice che per il momento Conte non se lo fila proprio e magari, al di là delle dichiarazioni di facciata rese da Carrera e Filippi, manco l'avrebbe voluto: del resto la Juventus non lo ha nemmeno presentato alla stampa e certi trattamenti sono come minimo il sintomo che non ci si trovi di fronte proprio a una prima scelta. «Era un'occasione di mercato, l'abbiamo colta», aveva spiegato Marotta. Prestito gratuito dall'Arsenal, ingaggio da 1,5 milioni e vediamo insomma quel che succede, sperando che il soprannome di BaloBendtner datogli in Inghilterra non avesse di che trovare conferme sotto la Mole.

In realtà, al di là dell'imbarazzante dolcevita e giacca di lana con cui si era presentato alle visite mediche di fine agosto, non si sono per il momento segnalate vicende tipo quelle per cui era diventato famoso oltre Manica. Una per tutte: dicembre 2011, rissa all'Hilton Hotel di Gateshead, fotografato con giubbotto nero, jeans abbassati e slip scuri in bella mostra. «Potenzialmente è un grande giocatore, solo che non è quasi mai riuscito a dimostrarlo», erano state ancora le parole di Marotta. Di sicuro Bendtner - capace, all'Arsenal, di prendere “10” a un test di autostima in cui il massimo previsto era “9” - ha suscitato reazioni contrastanti durante la sua esperienza inglese: «il peggiore giocatore della Premier», «meglio di Wayne Rooney» e «quanto si veste male» sono alcuni dei gruppi su facebook che lo riguardano.

Per la Juventus resta una scommessa che comunque, vista la gratuità del prestito, non sarà tragica come quella (persa) di Elia: mentre però ancora in

questi giorni si fa un gran parlare di Llorente, Drogba e chissà chi altro, immaginarne il ciuffo biondo del danese in campo per scoprire se è stato opportunamente pettinato o meno, potrebbe non essere un'idea così peregrina.

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