Uno dei migliori in campo - se non il migliore - durante Turchia-Italia, partita di esordio degli Europei di calcio, è stato Domenico Berardi. Ha giocato svariando da una parte all'altra dell'attacco, senza timori, mettendo lo zampino in tutti e tre i gol degli Azzurri. Il giorno dopo quasi tutti i giornali gli assegnano un bell'otto in pagella. E qualcuno si domanda: è nata una stella? In realtà Berardi sono anni che fa vedere grandi cose. Probabilmente oggi, a ventisette anni (li compie il primo agosto), è nel pieno della maturità calcistica e fisica, ed è riuscito a limare quelle asprezze caratteriali che, da ragazzo, lo avevano ostacolato un po', facendogli rimediare diverse squalifiche per alcune reazioni spropositate che facevano inevitabilmente scattare il rosso da parte degli arbitri.
Nato a Cariati, comune di poco più di ottomila abitanti in provincia di Cosenza affacciato sul mare Ionio, Berardi muove i primi passi nella squadra locale del Bocchigliero. Quando la famiglia si trasferisce nella vicina località di Mirto Crosia, sempre in Calabria, frequenta la scuola calcio "Il Castello", dove si fa notare e viene segnalato agli osservatori della Juventus. Il piccolo Domenico segna a raffica. Sfumato il passaggio al Cosenza a causa di alcuni problemi societari, a sedici anni sale al Nord, con la scusa di andare a trovare il fratello, che studia a Modena: fa un provino con la Spal ma l'esito non è positivo. Domenico non smette certo di giocare: lo fa prima di tutto per divertimento. Un giorno, durante una partitella di calcetto, viene notato da un tecnico delle giovanili del Sassuolo, che lo segnala alla propria squadra: inizia così l'avventura di Berardi al Sassuolo. Da allora, anno 2010, Berardi non si è mai più mosso. Due anni dopo Eusebio Di Francesco ne intuisce le capacità e lo porta in prima squadra: l'esordio da professionista a diciotto anni. Già alle seconda giornata va a segno. A fine anno la butterà dentro altre 10 volte, aiutando i neroverdi a salire in Serie A. Domenico ci sa fare con i piedi, ha un gran fiuto per il gol, oltre che un gran tiro. I grandi club ormai si sono accorti eccome di lui. La Juventus lo acquista, nell'ambito di un'operazione che comprende più giocatori, lasciandolo in prestito al Sassuolo. In quel microclima di provincia per lui ideale Berardi cresce bene e si toglie tante soddisfazioni, a partire da un formidabile poker: quattro gol al Milan il 12 gennaio 2014 (a fine anno chiuderà la stagione con 16 reti). La Juve di Allegri lo vuole ma lui preferisce restare al Sassuolo, si trova bene. L'anno seguente mette a segno altre quindici reti. A quel punto il Sassuolo lo riscatta, sborsando 10 milioni alla Juve, spalmati su quattro anni. I bianconeri, però, si riservano il diritto di poterlo riacquistare entro due anni. Con Roberto De Zerbi sulla panchina del Sassuolo Domenico cresce ancora e si affina: non più solo bomber ma anche uomo di manovra, che gioca per la squadra e costruisce geometrie. Ci riprova l'Inter a prenderlo, ma ancora una volta Berardi dice no.
L'esordio con la maglia azzurra nasce da un rifiuto, per certi versi clamoroso. Berardi viene convocato dall'Under 19 ma non si presenta. Viene squalificato per violazione del codice etico. Il ct dell'under 21 Di Biagio nel 2014 gli dà fiducia e lui lo ripaga con delle buone prestazioni. Nel 2015 Antonio Conte lo chiama per la prima volta nella Nazionale maggiore. Purtroppo però un infortunio lo blocca. Torna nel giro nel 2017 con il ct Ventura. E il 19 maggio 2018 Mancini lo chiama ancora per le prime amichevoli della nuova nazionale azzurra: l'esordio in campo il 1° giugno 2018, a 23 anni, contro la Francia. Per il primo gol azzurro dovrà attendere il 7 ottobre 2020, nel 6-0 che l'Italia rifilò alla Moldavia nell'amichevole di Firenze. In tutta con la maglia dell'Italia ha realizzato sei reti, l'ultima contro la Turchia.
Ancora poco conosciuto a livello internazionale, sicuramente dopo
questi Europei lo sarà di più. Vedremo se dopo tutti questi anni al Sassuolo Berardi continuerà a resistere alle sirene dei grandi club. Per ora siamo certi di una cosa: un giocatore così non sfigurerebbe in un top club.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.