Bernardi, Mr. Volley fa 50 «Sogno un futuro da ct»

«A Perugia do il massimo e punto all'Italia»

Vanni Zagnoli

Lorenzo Bernardi fa 50 anni. Assieme all'americano Karch Kiraly, venne eletto miglior giocatore del XX secolo. Con la nazionale vinse due mondiali, 3 Europei e un argento olimpico, più 3 Champions a Treviso e una con Modena. Da allenatore, ha fatto il triplete in Turchia e adesso con Perugia: supercoppa, coppa Italia e scudetto.

Lollo, senza Velasco, sarebbe diventato mister secolo?

«Non possiamo avere la controprova, sicuramente ha contribuito in maniera importante alla mia carriera. Lo stimo moltissimo, gli sarò sempre riconoscente. Di lui in me c'è un po' di tutto, mi ha insegnato tanto».

Il sestetto della sua vita, da giocatore e da allenatore?

«Ne servirebbero minimo 3, perchè ho avuto la fortuna di giocare con quasi tutti i più forti al mondo».

Il successo più grande?

«Il mondiale di Rio de Janeiro, nel '90. Ci consacrò definitivamente, dopo la vittoria dell'Europeo, l'anno precedente. Lì iniziò la nostra epopea».

E la delusione?

«Il mancato oro olimpico. L'Italia l'avrebbe meritato anche soltanto per quanto aveva fatto in quegli anni d'oro».

Della generazione dei fenomeni, perchè solo lei e Giani siete diventati grandi tecnici? Anastasi e De Giorgi sono stati vincenti, anche da ct, ma in cmpo non erano al vostro livello.

«Non è scontato che un grande giocatore lo sia altrettanto in panchina. Servono convinzione e disponibilità nell'imparare, assieme all'esperienza maturata in campo, che magari altri non hanno».

Allenerà mai l'Italia?

«Solo chi sogna in grande raggiunge grandi risultati. Per arrivarci devo meritarla, c'è un percorso da compiere, quindi penso solo a fare al meglio il lavoro con Perugia».

Gli azzurri sono usciti ai quarti agli scorsi Europei, con il Belgio, e poi hanno mancato la qualificazione alla Nations league.

«Il livello è molto equilibrato, ci stanno vittorie e anche sconfitte. E i quarti sono fra le partite più delicate».

Fra un mese, inizia il mondiale italo-bulgaro, con finale a Torino. Siamo da podio?

«Saremo una delle grandi protagoniste».

Zaytsev è passato a Modena. Com'è stato allenarlo?

«Entusiasmante. Come anche guidare gli altri».

Ivan è al livello del Bernardi atleta?

«Non ho mai accettato i paragoni della mia generazione con le altre nazionali, figurarsi ora».

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