Brignone, il segreto della continuità è nella testa

Federica zittisce chi fa i conti per la coppa con l'assenza della Shiffrin: «Rispetto per il suo dolore»

Brignone, il segreto della continuità è nella testa

di Maria Rosa Quario

F ederica Brignone resta sull'onda. A Garmisch, in una discesa vera, ben diversa dal gigantone di Bansko che aveva fatto storcere la bocca a tanti, è seconda solo a Viktoria Rebensburg, la padrona di casa in giornata di grazia. Arrivano altri punti, un nuovo pieno di sicurezza da trasformare in energia positiva. È il suo nono podio stagionale in quattro diverse discipline: una continuità del genere, Fede non l'aveva mai avuta. Per la verità, sono davvero pochi gli atleti che possono vantare strisce positive senza subire la fatica, la pressione, le aspettative che salgono

Ho sempre pensato che solo i fenomeni potessero tenere ritmi così alti, ma siccome considero Federica una persona molto normale, resto incredula davanti ai risultati che sta ottenendo in ogni gara. Cosa intendo per normale? Intendo una che fra la tappe in Russia e quella in Germania passa due giorni a casa, va a fare la spesa, cucina, invita gli amici a cena e si diverte a cantare mentre loro suonano la chitarra. Fa anche un po' tardi (bevendosi una tisana), ma alla mattina alle sette e mezza è sveglia e pimpante, pronta per andare in palestra a fare il suo programma di allenamento. Normale, sì, ma concentrata sull'obiettivo, determinata a restare su quell'onda che non sembra avere fine.

Senza paura di sbagliare, senza pensieri molesti, del genere di quelli che ieri hanno fermato Tina Weirather, la fortissima atleta del Liechtenstein che davanti alla pista ripida e ghiacciata di Garmisch, dove aveva già vinto due volte, ha detto «ho paura, non parto, perché calzando gli sci non ho avuto buone sensazioni e non voglio rischiare».

Parlando con Federica invece ti senti raccontare che con i suoi attrezzi lei ci gioca, in pista attacca e non subisce, è padrona dei suoi piedi e delle assi che gli stanno sotto. Ieri ha superato i 1000 punti in coppa del mondo. Fra le azzurre, solo Karen Putzer nel 2003 (finì seconda nella generale) e nel 2017 Sofia Goggia (ieri quarta, ha reagito da campionessa al pessimo risultato della prova di venerdì) lo avevano fatto in passato.

Pensando a Mikaela Shiffrin, tornata a casa dopo la morte del padre, qualcuno comincia a fare i conti e Fede lo zittisce: «Mi spiace tanto per ciò che è successo e che lei non sia qui, ma preferisco non parlare del dolore altrui. Domani (oggi, ndr) c'è il superG». Fede vuole continuare a surfare, sperando solo che Mikaela sopporti questa terribile tragedia e torni presto.

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