Campioni, non super eroi

Chiuse le Paralimpiadi, trionfali per l'Italia che chiude con 71 medaglie. Parole, storie e immagini: da Rigi alla Legnante alla caduta delle 2 azzurre

Campioni, non super eroi
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Quelle lacrime hanno colpito il cuore degli italiani. L'attesa per il trio delle meraviglie Sabatini-Caironi-Contraffatto era elettrizzante a Parigi, non a caso si è rivelata pazzesca e sorprendente. La finale dei 100 metri vinta da Martina Caironi e segnata dalla caduta-choc delle altre due azzurre, Ambra Sabatini e Monica Contrafatto, con quest'ultima che ha comunque conquistato il bronzo mentre la più giovane ha dovuto abdicare quando stava lottando per l'oro, è una delle immagini più emozionanti dei Giochi Paralimpici conclusi ieri sera con la cerimonia di chiusura allo Stade de France, dove la delegazione italiana ha sfilato dietro gli alfieri Domiziana Mecenate e Ndiaga Dieng, due atleti classificati al quarto posto. «È stata una decisione presa sull'onda delle parole del Presidente Mattarella - ha spiegato il presidente del Cip, Luca Pancalli -. Questa scelta è il segnale che il movimento paralimpico guarda avanti».

E continua a regalare medaglie, record e storie di grande umanità sulla scia dell'Olimpiade: l'onda lunga di questa estate d'oro è infatti proseguita con la Paralimpiade che ha visto l'Italia chiudere al sesto posto nel medagliere assoluto, frutto di 24 ori, 15 argenti e 32 bronzi per un totale di 71 medaglie, due in più di Tokyo 2020 nel 2021. «Una spedizione straordinaria, stiamo cambiando la società. A Parigi siamo andati oltre rispetto a tre anni fa e abbiamo confermato che quello che dicono gli altri di noi è vero: siamo la realtà più impressive nel mondo paralimpico», è il bilancio di Pancalli.

Impressionante (ma non una novità) è stata la Nazionale di nuoto, che ha conquistato ben 16 ori, cinque in più rispetto a Tokyo. Una pioggia di titoli (strepitoso Stefano Raimondi, con 5) che hanno fatto la differenza nella spedizione che ha lasciato Parigi carica di metalli e gloria, con l'immagine della premier Giorgia Meloni che si fa il selfie con Manuel Bortuzzo, il nuotatore vittima di un agguato e rimasto in sedia a rotelle. Uno di quelli che tre anni fa non c'era e che a questi Giochi si è messo al collo un pregiato bronzo. Ha vinto l'oro l'eterna Assunta Legnante, 46 anni, regina del peso, che come Manuel gareggiava tra i normodotati prima della malattia.

Storie di rinascita e di umanità come l'arciera indiana, la 17enne Sheetal Devi, nata senza braccia ma nonostante questo in grado di usare le gambe per scagliare le frecce. Anche se ci ha negato la medaglia, Sheetal ci ha fatto commuovere ed è l'emblema di queste Paralimpiadi nel segno del niente è impossibile. Altro simbolo è il polacco Lukasz Mamczarz, immortalato in un video in cui getta via le stampelle, chiede al pubblico di sostenerlo e riesce a superare l'asticella saltando su una gamba sola. Parigi 2024 ci ha fatto scoprire personaggi nuovi che hanno conquistato il pubblico per la loro simpatia. Come Rigivan Ganeshamoorthy, per tutti Rigi, oro nel lancio del disco con 4 record del mondo.

Ieri il ragazzo di colore romano con genitori dello Sri Lanka, o er negretto come ironicamente si autodefinisce, ha voluto sottolineare questo: «Non sono un supereroe, ma un ragazzo di 25 anni che ha preso in mano la sua nuova vita e ha deciso di cogliere tutte le opportunità. La disabilità mi ha insegnato che i limiti esistono per essere superati». Chapeau.

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