Il "cannibale" Pogacar lascia banchettare Sanchez

Allo sprint vince il 24enne asturiano che batte nella volata a tre Alaphilippe e Plapp. Oggi la crono Foligno-Perugia

Il "cannibale" Pogacar lascia banchettare Sanchez
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Se fosse stato per lui avrebbe anche lasciato volentieri la maglia rosa a Lucas Plapp, alla faccia di chi sostiene che Tadej Pogacar è un cannibale, che vuole tutto, ogni giorno. Anche ieri ha lasciato fare: via la fuga, vittoria del 24enne asturiano di Tellego Pelayo Sanchez (Movistar), che batte nella volata a tre il favoritissimo francese Julian Alaphilippe (Soudal-Quick Step) e l'australiano Luke Plapp (Jayco-AlUla). I tre attaccano a quasi 100 km dall'arrivo, prima con un gruppo più consistente, poi da soli e riescono a resistere al ritorno dei big. Quarto Piccolo a 24, quinto Narvaez a 30 che regola in volata il gruppo dei big. «Se avessi perso la maglia rosa non ne avrei fatto una malattia spiega Tadej Pogacar, sempre leader della corsa con 46 di vantaggio su Thomas e 47 su Daniel Martinez -. Poi gli Ineos di Thomas e Ganna si sono messi a tirare e mi sono ritrovato nuovamente in rosa. Domani (oggi per chi legge, ndr) ci sarà una cronometro molto impegnativa da Foligno a Perugia (40,6 km), che darà una nuova fisionomia alla classifica». Al fuoriclasse sloveno chiedono se gli dia fastidio d'essere continuamente considerato un «cannibale», anche quando lascia banchettare gli altri. «Ci sono abituato e non ci faccio più nemmeno caso. C'è chi mi voleva subito in rosa a Torino, chi sperava che io vestissi il simbolo del primato dal primo all'ultimo giorno, altri che avrebbero voluto che io vincessi tutti i giorni e altri ancora che mi vedrebbero bene a terra. Da parte mia lascio dire e vado avanti per la mia strada. Io favorito per la crono di Perugia? No», dice sorridendo.

Sornione e mansueto Tadej Pogacar ha due giorni per sistemare ogni cosa: oggi la

cronometro, domani l'arrivo ai Prati di Tivo.

Intanto Filippo Ganna scalda i motori: la crono di Perugia lo solletica parecchio ed è chiaro che sia anche l'uomo più atteso. Sempre che non si trovi tra i pedali lui, Tadej Pogacar.

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