Karim Benzema è stato condannato a un anno di reclusione con sospensione della pena e a una multa di 75mila euro dopo essere stato riconosciuto colpevole di complicità nel ricatto a Mathieu Valbuena.
Come riportano i media francesi, si è chiusa stamattina con la lettura del verdetto di 74 pagine da parte del presidente del tribunale di Versailles il processo di primo grado per il famoso caso del sex tape di Valbuena, quest'ultimo ascoltato dalla corte circa un mese fa. La vicenda scosse fortemente il calcio francese, al punto da provocare l'esclusione dalla Nazionale francese del centravanti del Real Madrid per sei anni.
Il caso
Tutto comincia nell'estate 2014, quando Valbuena, all'epoca in forza al Marsiglia, cambia telefonino. Non ha voglia di occuparsi personalmente del trasferimento dei dati, e chiede di farlo a Axel Angot, una specie di tuttofare che gravita nel mondo del calcio marsigliese.
Durante l'operazione Angot trova un video a sfondo sessuale di Valbuena e pensa di cogliere l'occasione per risollevare la sua situazione finanziaria. Contando sulla "generosità di Valbuena", dirà durante gli interrogatori, spera di ricavare "almeno 25 mila euro". Poi copia il video su un hard disk esterno e coinvolge Karim Zenati, pregiudicato e amico d'infanzia di Benzema. Zenati spera che l'attaccante del Real convinca Valbuena a pagare, ma quest'ultimo presenta subito denuncia alla polizia, che mette sotto controllo i telefoni.
La versione di Valbuena, confermata al processo, non lascia adito a dubbi:"Benzema è stato insistente, voleva a tutti i costi che io incontrassi questa persona. Non mi ha parlato di soldi, ma in cambio della distruzione del video quella gente non si aspettava certo biglietti per lo stadio. Benzema non ha voluto aiutarmi, mi diceva 'stai attento, l'Euro sta arrivando'...".
La decisione
Secondo la sentenza, Benzema non era a conoscenza di tutti i dettagli del tentativo di ricatto, ma ha preso parte al piano e ha usato l'inganno per tentare di raggiungere lo scopo, incoraggiato dai complici. La pena è dunque andata oltre la richiesta del pm, che aveva chiesto per il 33enne di Lione 10 mesi di carcere, oltre a 75mila euro di multa.
Nelle motivazioni che hanno portato a questa decisione la Corte di Versailles spiega che la conversazione che Benzema ha avuto con Valbuena, in cui ha cercato di convincerlo a entrare in contatto con i ricattatori costituisce di per sé un intervento "deliberato" affinché l'allora compagno di Nazionale pagasse per impedire la trasmissione del video. Intanto i legali dell'attaccante hanno annunciato l'immediato ricorso: "È stato chiaramente affermato dal tribunale che Benzema non era a conoscenza delle manovre preliminari. Siamo piuttosto sbalorditi da questa sentenza. Il ricorso è necessario".
Il calciatore, impegnato stasera in Champions contro lo Sheriff, non ha partecipato al processo e non era presente quando è stata letta la sentenza.
Di fatto la previsione della sospensione condizionale della pena non influirà in alcun modo sulla sua carriera, come inizialmente si temeva. Adesso Benzema può tirare un sospiro di sollievo e mettersi alle spalle questa brutta vicenda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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