Non avrà creato un nuovo torneo ma ha lasciato un codazzo di caos e polemiche davvero... Super. Il progetto SuperLega non c'è più, anzi c'è, forse si vedrà. Chissà. Intanto, appunto, è caos. Mentre alcuni club, l'ultimo il Chelsea, si scusano con i tifosi e JP Morgan si chiama fuori, la battaglia va avanti con due protagonisti su tutti: il grande sconfitto, Florentino Perez, non molla, il grande vincitore, Aleksander Ceferin, perde un po' di autorevolezza.
Il presidente del Real Madrid tiene il punto. «La Superlega esiste e anche i partner che la compongono. Quello che abbiamo fatto è stato concederci qualche settimana di pausa... Non vogliono perdere i loro privilegi, hanno manipolato il progetto», attacca e poi prosegue argomentando: «Il rapporto della società di consulenza Kpmg mostra perdite nei dodici club della Superlega per 650 milioni di euro solo relativamente ai tre mesi di pandemia della passata stagione. Alla fine della stagione attuale, le perdite saranno di circa 2 miliardi/2 miliardi e mezzo. Il Bordeaux è appena fallito. O facciamo qualcosa presto o molti club falliranno». Il capo dei frondisti, si è giustificato anche affermando che sarà impossibile competere con chi alle spalle ha delle Nazioni, riferendosi a City e Psg, e si è cautelato così da incursioni dell'Uefa. «Il Tribunale di Madrid ha emesso un provvedimento precauzionale che dice tutto. Ordina alla Uefa e alla Fifa, nonché alle leghe e alle Federazioni nazionali, di astenersi dall'adottare qualsiasi tipo di azione che impedisca la nascita della Superlega» ha detto Perez. Intanto Ceferin prosegue «Chi è in Super League starà fuori dalla Uefa.
E i dirigenti potranno subire conseguenze», ha detto. Ma i tifosi, che l'avevano eletto a salvatore della baracca, non ci stanno e sui social spopola l'hashtag #Ceferinout. Rivoluzionari o conservatori, chi troppo vuole...
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