Mister 100 milioni è la scommessa vinta di Florentino Perez. Cento milioni per vincere la decima coppa dei Campioni, investiti sulla testolona vincente di Gareth, garretto, Bale. Battuta la maledizione del Real, rinnovata quella dell'Atletico acciuffato nell'ultimo minuto del tempo regolamentare e steso dal gallese al minuto 110.
L'Atletico perse l'altra finale nel 1974, contro il Bayern, facendosi riacciuffare al pari nell'ultimo minuto dei tempi supplementari. La maledizione si è risvegliata quando Cholo sembrava far rima con Godo. Invece torna a godere la facciona rubiconda di Carlo Ancelotti che se l'è vista brutta fin al minuto 93, poi ha ritrovato l'ultimo respiro diventato un sorriso radioso quando Bale, Marcelo e Cristiano Ronaldo su rigore hanno annientato l'Atletico più di quanto abbia detto il campo. Real grande, ed anche fortunato con il pari di Ramos, come vuole la sua tradizione. Atletico fantastico come in tutta la stagione.
I nove minuti scarsi giocati da Diego Costa avevano la faccia delle serate di luna storta. E magari il segnale che anche Diego Simeone qualche volta sbaglia. Non deponeva a favore la trattativa del pomeriggio tra il giocatore che voleva andare in campo a ogni costo e il tecnico pieno di dubbi e ansie, alimentate anche dall'intervento del ct spagnolo Del Bosque che, sul brasiliano di Spagna, vuol fondare la sua macchina da gol ai mondiali.
Niente di meglio per il Real, se non fosse che la partita si è avviata sulla via del vorrei ma non riesco, innescato dal gioco dei Realisti e dal muro dell'Atletico. Sfida che ha faticato a prendere ritmo, giocata con grande tensione, colpi più o meno proibiti, dinamismo contenuto negli uomini di Ancelotti, concentrazione e determinazione in quelli di Simeone. Poi ammonizioni da battaglia vera, anche errori che poi sono stati i protagonisti del risultato fin allo straripante arrembare di Di Maria e dei cambi operati da Ancelotti (Marcelo, Morata e Isco). Partita con pochi tiri in porta complessivi, soprattutto nel primo tempo. Bale è stato il primo a provarci e il primo a scoperchiare definitivamente le speranze dell'Atletico: si è infilato di prepotenza nella difesa avversaria ed ha maldestramente scaricato i tiri. Poi ci ha messo la testa ed è stato gol. In quei momenti un vecchio navigatore come Ancelotti avrà avuto i brividi, mentre Cristiano Ronaldo deve aver avuto i nervi per le dimenticanze dei compagni nei suoi confronti: poco servito nel primo tempo. Meglio nella ripresa quando sarà il primo a far squillare i momenti del brivido per la difesa dell'Atletico. Per non parlare del fantasma Benzema, sostituito da Morata.
La difesa del Real ha regalato il brivido, protagonista suo malgrado: marcature da festival del mollismo per almeno 45 minuti. Più bravi quelli dell'Atletico a capire la falla e sfruttarla quando Casillas ha dimostrato che Mourinho aveva ragione a non fidarsi: Godin, terzino uruguayano (ahi Italia!) goleador (otto in stagione) che anticipa di testa Khedira e il portiere pescato a mezza via tra l'uscita e il fuori tempo massimo del suo riflesso. Palla che fila verso la porta, Casillas che sprinta indietro e smanaccia: inutilmente.
Frittata e facce bianche fra i blancos. Un invito per i colchoneros, con quel giocare a testuggine che li ha portati lassù dove il mondo del calcio riunisce le stelle delle meraviglie. Poi il calcio non ha voluto negarsi al colpo di scena. Il Real ha pressato, tentato, lavorato ai fianchi gli avversari anche nei 5 minuti di recupero: forse un po' troppi. L'Atletico ha perso il controllo della partita e, per un attimo, anche della difesa quando la testa di Sergio Ramos è sbucata in area, al minuto 93, catapultando il pallone in gol. Meraviglia, stupore e delusione sono stati tutt'uno. Riesumato il Real, l'Atletico si è ritrovato stremato e straziato nei tempi supplementari.
Mister 100 milioni ci ha messo la testa su fantastico affondo di Di Maria, deviato da Courtois.
Il crono segnava il minuto 110. Numeri e cifre si confondono scrivendo la storia di questo pallone moderno. Poi Marcelo e CR7 hanno ingigantito il trionfo. Simeone ha perso la partita, ma non l'onore nonostante l'espulsione finale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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