Champions "smascherata". Sogno lombardo, caos Juve

Formula iniqua: avversarie impossibili per il Bologna. L'Equipe parla di Xavi, ma non è nei piani bianconeri

Champions "smascherata". Sogno lombardo, caos Juve
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Tutti insieme come mai prima: 18 partite alla stessa ora, altro che calcio spezzatino, questa è roba per nostalgici, anzi di più, perché un torneo con 36 squadre non c'era mai stato. Bravi quelli dell'Uefa ad allungare il polpettone del girone, due turni e 48 partite in più (prima erano 96, così sono 144), una serie quasi infinita di sfide che rievocano la storia, ma che poi, a ben guardarle, sono solo semplici amichevoli da 3 punti.

«Oggi la classifica non conta, conta come saremo messi a maggio»: non lo diciamo noi ma Carlo Ancelotti, che di Champions se ne intende come nessun altro. E in effetti, se il girone a 6 permetteva di recuperare una sconfitta, quello unico a 36 dà al City la possibilità di qualificarsi pur avendone già perse 3, basta che domani sera batta il Bruges. Un genio chi ha pensato un regolamento fatto per portare avanti le squadre più forti (che se poi Guardiola non vince e resta fuori, non sarà certo colpa dell'Uefa, più di così che dovevano fare?). Brave le squadre italiane, qualificate in 4 su 5, e domani sera sapremo in quale posizione. Ma la Champions comincia come sempre dall'eliminazione diretta.

L'Inter di Inzaghi (foto) di fatto è già nel G8, Milan e Atalanta possono entrarci vincendo a Zagabria e Barcellona. Non sarà semplice, ma è ampiamente possibile e magari sarà persino più dura per il nevrotico Milan di Conceiçao, che gioca contro una squadra motivata, piuttosto che per l'Atalanta, che sbarca sì in casa del Barcellona (ma non al Nou Camp in ricostruzione) già certo di essere fra le prime 8. E la squadra che ha vinto a Liverpool può rifarlo in Catalogna.

La Juventus che ha lasciato a Bruges 2 punti da G8, attende allo Stadium il Benfica, che ricorda ai nostalgici l'ultima apparizione bianconera in UCL, stagione 2022-23, 5 sconfitte su 6 nel girone (era la seconda Juve del secondo Allegri). Senza Kolo Muani (che potrà giocare solo dai playoff in poi), chissà se di nuovo senza Vlahovic, per un braccio di ferro serbo-società che sfiora l'autolesionismo. In Francia, l'autorevole Equipe parla di un contatto con Xavi per l'anno prossimo, in caso di stagione bianconera alla deriva. Chissà poi perché in Francia, ma intanto In Italia, a Torino, la notizia non trova conferme.

Delle nostre, resta fuori solo il Bologna, che la scorsa settimana ha festeggiato come una finale la vittoria sul Dortmund. Oltre all'alibi della prima Champions, Italiano e la sua squadra hanno una giustificazione anche più importante, perché nessun'altra italiana ha incontrato avversari forti quanto quelli del Bologna. Gli 8 rivali dei rossoblù (2 per ciascuna fascia, come per tutti) sommano in classifica prima dell'ultima giornata 99 punti.

Quelli della Juventus 79, dell'Atalanta 78, del Milan 71, dell'Inter 60. Perché poi la grande iniquità della maxi Champions è stare in una classifica unica, giocando contro avversari differenti. Altro che il tutti contro tutti che va di moda raccontare.

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