Una Vittoria Chiara. Una vittoria dolce e inaspettata. Una vittoria bella, piena e travolgente, desiderata e inseguita, fino all'ultima volata. Una Vittoria che di nome fa Guazzini, una Chiara che fa Consonni. Sono loro le campionesse olimpioniche della Madison femminile, primo oro in questa specialità, la numero undici nel medagliere azzurro, l'ennesimo titolo del ciclismo, che al momento porta alla causa un oro (Consonni-Guazzini), un argento (Filippo Ganna nella crono) e un bronzo (con il quartetto dell'inseguimento Ganna, Simone Consonni, Francesco Lamon e Jonathan Milan).
È la vittoria dell'incoscienza e dell'intuizione. L'incoscienza di queste due fantastiche ragazze: Chiara, 25 anni bergamasca di Ponte San Pietro e Vittoria, 23 anni toscana di Pontedera. Ma è anche la vittoria di quel piccolo prodigio che di nome fa Marco Villa, il ct azzurro che ha l'intuizione di cambiare le carte in tavola e schierare anziché Elisa Balsamo, Chiara Consonni. Fuori la campionessa del mondo su strada 2021, non in perfette condizioni fisiche, per via di una paurosa caduta accorsa il 16 maggio scorso alla Vuelta Burgos dove rischia davvero la vita, e dentro Chiara Consonni.
Villa sapeva che la Balsamo poteva non farcela, vedeva che la piemontese era in difficoltà, così decide di trovare un piano B. A luglio, in una gara su pista a Gand di classe 1, decide di provare l'inedita coppia Consonni-Guazzini: è la prima volta che le due ragazze corrono assieme e vincono.
Quella di ieri sera era la seconda volta che Chiara e Vittoria si trovavano a correre assieme, con quei movimenti non ancora affinati, con quei meccanismi che si trovano solo dopo diverse gare. Invece, tra l'incredulità generale, le due azzurre si sorprendono e si superano. Un po' sottovalutate dalle avversarie, fanno corsa di rara intelligenza.
Dopo aver conquistato 7 punti nelle prime due volate, le azzurre di Villa faticato a trovare il bandolo della matassa, ma a 38 giri dalla fine hanno la reazione di quelle che si dicono: ora o mai più. Piazzano l'attacco vincente. Una decina di giri in avanscoperta, quel che serve per conquistare i 5 punti di uno sprint e poi guadagnare il giro che ha deciso la corsa, grazie al bottino (leggi bonus) dei 20 punti che valgono come l'oro.
Nel finale, con grande maturità, Chiara e Vittoria controllano le avversarie più pericolose, dalle britanniche alle olandesi, andando a conquistare tra il tripudio generale un oro che il ciclismo italiano coniugato al femminile non aveva mai vinto prima di ieri sera.
«Mi sono detta di stare calma, non siamo le uniche a far fatica ha spiegato a caldo Vittoria Guazzini, fidanzata con Lorenzo Milesi, campione del mondo in carica nella crono under 23 -. E poi, o la va o la spacca: e siamo andate all'attacco».
«Nella prima parte ci siamo un po' perse, ma nel finale Vittoria ha messo anche quello che non avevo io ammette felice Chiara Consonni, sorella di Simone, con il quale pareggia il conto degli ori olimpici -.
Sapevamo di essere una coppia un po' improvvisata, ma con il sostegno di tutta la nazionale è stato davvero bellissimo. Ancora non ci credo».È tutto vero ragazze! Una vittoria bella quanto pazzesca. Vera e meritata: una Vittoria Chiara.
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