Civitanova torna sul tetto d'Italia

Diventa campione con una incredibile rimonta sui perugini

Vanni Zagnoli

È stata una bella bellissima, con il serve and volley di Perugia e i muri di Civitanova, alla fine inebriante. Gran soirée a Pian di Massiano, vicino allo stadio Renato Curi, dove 40 anni fa gli umbri arrivarono secondi da imbattuti, dietro al Milan della stella e stavolta è piazzata la favorita, Sir, ma meno forte dei marchigiani, che avevano sovvertito il fattore campo anche a Trento.

È spettacolo, e molto, per il nostro sport, non per la Rai, che confina Gara5 su Raisport e non su Rai1. Dove, per esempio, due anni fa venne trasmessa la prima fase dell'Europeo che vide gli azzurri di Blengini uscire ai quarti. Da quando Chicco è diventato solo ct, Civitanova aveva solo perso. E sabato tenta l'altro miracolo, a Berlino in finale di Champions contro Kazan, 5 volte sul tetto d'Europa in 7 anni.

Ieri sera si è arrestata a 7 la sequenza nera di finali perse, record mondiale di ogni tempo, probabilmente, in ogni disciplina. Due set recuperati: 25-22 e 25-21 Perugia, 12-25 e 21-25. Juantorena aveva chiesto di giocarla, almeno, i marchigiani sono entrati in partita in maniera dirompente, nel terzo e quarto parziale. Il quinto porta al 5° scudetto dei marchigiani, sempre vincenti nelle finali tricolori. Non è il secondo di fila della Sir Safety, nè il primo bis tricolore dopo 14 anni, allora fu il terno secco sulla ruota di Treviso, della Sisley, che poi avrebbe disputato un'altra finale e avrebbe lasciato il grande sport. Le 4 grandi della nostra pallavolo, invece, se possibile raddoppiano, quest'anno si sono spartite i trofei: supercoppa a Modena (Giani è l'erede di Velasco, ritorna dopo una Challenge cup conquistata da esordiente, Milano si era opposta un anno fa, adesso chi prenderà?), mondiale per club a Trento, coppa Italia a Perugia, scudetto a Civitanova. È il secondo per Fefè De Giorgi, sostituto di Giampaolo Medei dopo il mondiale per club e rientrato dalla Polonia.

È la notte sera dei cubani, degli aces di Leon, della silenziosità di Leal, mortifero, della fisicità di Simon (17 muri dei cucinieri), di Juantorena, il nipote del caballo, due ori olimpici e primati mondiale a Montreal '76. Osmany potrebbe reggere sino a Tokyo 2020, magari anche solo dalla panchina, per non lasciare solo Pippo Lanza, stavolta positivo nel secondo e nel terzo parziale. Spareggio, allora, 0-3, con il muro di Leal. Perugia non perde in casa nei playoff da tre anni, rimpiangerà di non vincere fuori da due.

Il muro di Leal su Atanasijevic e la schiacciata sbagliata dall'opposto danno il 2-6, esultano già i marchigiani. Anche De Cecco si fa murare, il tocco di seconda di Bruninho, Juantorena atterra il 3-8. Simon mura Leon, sul 4-10 è finita: 10-15. Doppio 2-3 Civitanova.

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