Clamoroso in Nba, i giocatori boicottano i playoff per protesta per il caso Blake

In Nba i giocatori dei Milwaukee Bucks hanno deciso di non scendere in campo per protestare contro la brutalità della polizia statunitense nei confronti degli afroamericani con il caso di Jacob Blake ultimo in ordine di tempo

Clamoroso in Nba, i giocatori boicottano i playoff per protesta per il caso Blake

Incredibile protesta in Nba dove i giocatori dei Milwaukee Bucks hanno deciso di boicottare la partita dei playoff, di gara 5 di primo turno contro Orlando. La motivazione? In segno di protesta contro il trattamento e la brutalità della polizia statunitense nei confronti dei cittadini afroamericani. Tutti e 16 i giocatori dei Bucks hanno messo in scena una protesta forte e hanno scelto in maniera netta e consapevole di non giocare anche per via dell'ultimo episodio avvenuto negli Stati Uniti con la sparatoria che ha visto Jacob Blake finire paralizzato dopo essere stato colpito per sette volte dai proiettili delle forze dell’ordine a Kenosha, proprio nel Wisconsin, lo Stato di Milwaukee.

Una protesta assordante

I giocatori hanno deciso di non giocare in segno di protesta e con il video che è subito diventato virale sui social:

La ricostruzione

I giocatori sono scesi in campo contro il razzismo e contro le ingiustizie sociali e ieri a pochi minuti dal fischio d'inizio della partita è andato in scena qualcosa mai visto prima. I cestiti di Orlando, increduli, rientrano negli spogliatoi non vedendo gli avversari in campo. A prendere parola è stato George Hill la guardia afroamericana dei Bucks che ha detto: "Siamo stanchi delle uccisioni e delle ingiustizie". La notizia di questa decisione da parte dei Bucks si estende a macchia d'olio e anche Houston-Oklahoma City decidono di non giocare

I proprietari dei Bucks hanno accettato la scelta dei loro tesserati di non giocare in segno di protesta: "Appoggiamo completamente i nostri giocatori e la loro decisione. Non siamo stati informati prima, ma saremmo stati completamente d’accordo con loro. Continueremo a sostenere i giocatori e a chiedere cambiamenti".

LeBron e gli arbitri

Anche LeBron James e i Lakers hanno scelto di non giocare con il 35enne fuoriclasse americano che ha utilizzato i social per dimostrare la sua assoluto solidarietà nei confronti di un tema scottante e difficile soprattutto negli Stati Uniti: "Boicottare, non posticipare", la story postata dal fenomeno della squadra che fu del compianto Kobe Bryant.

Infine, anche gli arbitri hanno appoggiato questa decisione forte da parte dei cestisti: "Ci uniamo alla loro decisione di boicottare le partite per protesta contro le

continue ingiustificate uccisioni di uomini e donne di colore da parte delle forze dell’ordine. Nel nostro paese ci sono cose ben più importanti del basket e speriamo che questa decisione possa ispirare cambiamento".

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