Confronto in campo neutro e nessuna «prima donna»

Il successo della rassegna grazie all'assenza di Case produttrici in Svizzera. Tutti partono allo stesso livello

Valerio Boni

Unico Salone europeo dell'auto con programmazione annuale, l'Auto Show di Ginevra è uno tra i più amati dal pubblico italiano per la ridotta distanza dai nostri confini, ma anche per le dimensioni meno estese di Francoforte (soprattutto) o Parigi che ne fanno una rassegna più raccolta e meno faticosa da visitare. Quella che chiuderà il prossimo 19 marzo è l'87ª edizione di un appuntamento che è in calendario dal 1905, e quasi ininterrottamente dal 1924 con le sole pause determinate dalle guerre. Da anni è l'evento di riferimento del mercato continentale per una serie di motivi: perché alla vigilia si assegna il titolo di «Auto dell'anno», ma anche perché qui sono presenti praticamente tutte le industrie automobilistiche. Un primato che è favorito dal ruolo neutrale della Svizzera, priva di costruttori che possano generare gelosie e confermato dal numero di novità, assolute o continentali, ben 148.

A Ginevra sono esposte le auto che saranno protagoniste nei vari segmenti dell'anno appena cominciato, dalle supercar da sogno fino alle city-car, in una stagione che ci si aspetta possa confermare i segnali positivi del 2016.

Ma oltre ai modelli più attesi, dall'Alfa Romeo Stelvio alla Bmw Serie 5 Touring, dalla Ferrari 812 Superfast alla Toyota Yaris, il Salone svizzero è una vetrina sul futuro per l'alta concentrazione di concept che hanno il compito di esplorare il domani. Un futuro che questa volta si annuncia ancora più avveniristico per la presentazione, per esempio, del prototipo nato dalla collaborazione tra Italdesign e Airbus. Il risultato anticipa quella che potrebbe essere la macchina volante che negli anni 50 e60 si immaginava fosse il mezzo di trasporto del Duemila, con l'obiettivo di abbandonare le strade sempre più congestionate.

Uno tra i temi più declinati di questa edizione è chiaramente quello legato alla guida autonoma, destinata ad arrivare sulle auto di serie molto prima di quanto si possa pensare, con i veicoli equipaggiati con i primi embrioni di questo sistema già operativi. Peugeot mostra così la sua concept ibrida Instinct, che promette di offrire quattro diversi programmi di guida, due convenzionali a scelta tra uno più tranquillo e uno sportivo, e due in modalità autonoma. Una volta selezionate queste ultime, il volante rientra nella plancia e i pedali spariscono, per sottolineare che non bisognerà preoccuparsi del controllo della vettura. La tecnologia è declinata anche da altre aziende, da Bmw con i8 a Porsche che ha messo a punto la versione Turbo S-Hybrid di Panamera, ma c'è anche il prototipo H600 di Hkg con carrozzeria disegnata da Pininfarina. E non poteva mancare chiaramente il Gruppo Toyota, il primo a credere nelle qualità dell'ibrido, presente a Ginevra con la Ls500h, variante con doppia motorizzazione da commercializzare con il marchio Lexus. Per il brand Toyota, invece, la novità si chiama i-Tril, concept a metà strada tra una moto e un'auto, che si presenta come una nuova soluzione per il trasporto urbano. Un'auto a trazione elettrica, omologata per tre persone, con un posto anteriore e due dietro.

Il Salone di Ginevra si può raggiungere comodamente con ogni mezzo di trasporto, dall'aereo al treno, e in circa tre ore di auto per chi arriva dalle regioni nordoccidentali, con costi non proibitivi se al Traforo del Monte Bianco si preferisce il Gran San

Bernardo. Nel primo caso la tariffa di andata e ritorno è di 55,20 euro, mentre nel secondo si riduce a meno di 28 euro per la sola andata, visto che il ritorno è gratuito se si mostra il biglietto di ingresso (16 franchi).

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