Conte: «Abbiamo la bici Ora dobbiamo pedalare»

Conte: «Abbiamo la bici Ora dobbiamo pedalare»

Vedere Antonio Conte sorridere prima che la partita sia finita è una rarità, ma questa volta il tecnico juventino si lascia andare a un sorriso infinito all’ultimo minuto del recupero. La voce non c’è più, come sempre ma, dopo le polemiche degli ultimi tempi, l’espressione davanti alle telecamere è rilassata. Magia del primo posto e di un sorpasso che lo porta in vetta. «Abbiamo voluto la bicicletta, adesso vediamo di pedalare fino alla fine», si lascia andare l’allenatore che candidamente ammette: «Preferisco stare davanti, giocare da primi è meglio ed io ci sono abituato perché l’ho già fatto in B col Siena. Abbiamo fatto una lunga rincorsa e saputo approfittare di due scivoloni del Milan, ma adesso viene il bello perché, a sette giornate dal termine, il nostro calendario è più difficile e impegnativo di quello dei rossoneri e non possiamo dormire sugli allori ma, come ho detto ai ragazzi, dobbiamo solo pedalare. Adesso abbiamo acquisito consapevolezza dei nostri mezzi, è migliorata l’autostima, le gerarchie sono cambiate e dobbiamo restare concentrati e cattivi».
Un Conte capolista che ammette di aver seguito in parte la partita del Milan: «Loro sono andati in vantaggio ed io ero in camera, poi sono sceso e ho visto Jovetic pareggiare. Sono risalito e mentre salivamo sul pullman per andare allo stadio ho saputo del gol di Amauri». Un Conte che, malgrado la vittoria trova ancora motivi di criticità nella sua squadra: «Nel primo tempo abbiamo avuto belle occasioni e meritavamo di passare in vantaggio, ma il Palermo si chiudeva bene dietro e gli spazi non c’erano. Poi ho capito cosa fare, ecco perché mi sono arrabbiato anche con Pirlo perché volevo che il gioco fluisse sulle fasce e non centralmente dove i rosanero con tre centrali e altri cinque davanti si chiudevano bene».
Agli avversari rende però l’onore delle armi: «Devo fare i miei complimenti al Palermo, hanno giocato con grande spirito e abnegazione. Mi spiace per Zamparini, un presidente che stimo molto, ma sono orgoglioso della mia squadra perché stiamo facendo qualcosa di straordinario. È frutto di un lavoro iniziato a luglio e l’imbattibilità è una cosa che mi piace molto e ci inorgoglisce e dimostra che il lavoro porta benefici importanti. Ecco perché i complimenti li devo fare anche alla mia squadra. Stiamo facendo qualcosa di straordinario contro una superpotenza».

E sui suoi discorsi alla Al Pacino nel film «Ogni maledetta domenica», Conte ritorna a sorridere: «I discorsi non sono studiati ma sono dettati dal momento. I ragazzi sanno che se li facessi spesso non avrebbero l’effetto che voglio. Certamente ci sarà un continuo confronto tra me e loro sempre per tenere alta la guardia».

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