La Juventus non sbaglia la prima. E, a differenza di Inter, Milan e Napoli, inaugura il proprio campionato con i tre punti: in uno Stadium esaurito da giorni, i bianconeri battono 3-0 il Como (Mbangula, Weah e Cambiaso) permettendo a Thiago Motta di festeggiare nel migliore dei modi il suo esordio sulla panchina della Signora. Dal 2007/08 in avanti, solo Del Neri era del resto stato battuto alla sua prima con la Juve: dopo di lui, pareggi per Zaccheroni, l'Allegri-bis del 2021-22 e Montero pochi mesi fa: vittorie invece per Ranieri, Ferrara, Conte, Allegri-uno, Sarri e Pirlo. Insomma: per quanto incompleta (Kalulu ha accettato: su Koopmeiners e Nico Gonzalez si aspettano novità), la Juve ha fatto quello che ci si aspettava da lei.
Con Vlahovic al centro dell'attacco e la coppia Thuram-Locatelli davanti alla difesa, Thiago Motta sorprende tutti spedendo in panchina Douglas Luiz (per lui, solo gli ultimi minuti) e lanciando l'esordiente 20enne Samuel Mbangula, arrivato a Torino nel 2020 dall'Anderlecht e poi transitato per la Next Gen (19 gol nella sua esperienza torinese, prima di ieri). Seduto anche Danilo per dare spazio a Cabal, con la promozione di Gatti a capitano: scelte non banali, ecco. Il Como palleggia volentieri, la Juve pare volere aspettare: Cambiaso e Cabal sono gli esterni bassi, proprio da un'incursione del primo arriva un pallone che Vlahovic manda di testa non troppo lontano da Reina. È il prologo del vantaggio, che arriva proprio dal destro del belga di origini congolesi Mbangula, bravo a partire dalla sinistra per poi piazzare il pallone sul secondo palo: l'incravattato Thiago Motta sorride, lo Stadium trova un nuovo idolo (primo giocatore belga a segnare in serie A con la Juventus) e lui ringrazia con inchini assortiti. Insomma: ti aspetti Yildiz, all'esordio con la maglia numero 10, e spunta un ragazzino pressochè sconosciuto a rubargli la scena. La partita è piacevole, il pubblico apprezza e il baby turco cerca anche il raddoppio: Reina gli dice di no, ma il segnale è lanciato. Prima del riposo sbuca Vlahovic (punizione a lato di poco, poi un palo su assist dello stesso Yildiz), ma soprattutto arriva anche il raddoppio: l'assist è dell'erede di Del Piero, la sberla di sinistro al volo è di Weah (poi infortunato).
La serata diventa così una festa, con quella sensazione di freschezza che il popolo bianconero vuole fortissimamente: Vlahovic si vede annullare il 3-0 per un fuorigioco a inizio ripresa e poi colpisce il secondo legno della serata.La gente lo acclama, la sua rete non arriva ma il sorriso resta stampato sul viso di chi ha scelto lo Stadium il 19 agosto: la ciliegina la mette infine Cambiaso (assist di Mbangula), con un sinistro da applausi.
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