Cile-Uruguay, niente fair play in campo. I quarti di finale di Coppa America se l'aggiudicano i cileni che mettono in atto il piano B quando vedono che la partita si fa difficile. Una strategia che fa una vittima: l'uruguaiano Edinson Cavani espulso dopo essere stato provocato. Tutto accade in una manciata di secondi nella metà del secondo tempo: Gonzalo Jara mette un dito nel fondo schiena di Cavani. Che reagisce sfiorando sul viso l'avversario. Jara non aspettava altro: si lascia cadere a terra richiamando l'attenzione dell'arbitro che fischia. Cartellino giallo per Cavani: è il secondo. El Matador "rosso" esce dal campo tra gli abbracci dei suoi compagni. Qualche minuto dopo Isla, servito, piazza il gol che risolve la partita. È 1-0, la semifinale per il Cile è incassata.
Ma la partita fa discutere per il "gestaccio" che ha provocato l'attaccante uruguaiano, svelato soltanto a fine gara dalle telecamere. Il tecnico dell'Uruguay, Oscar Tabarez, non ci sta. "Quanto all'espulsione di Cavani, è possibile vedere tutto quel che è accaduto. Ci sono immagini in tv e foto, è tutto lì", ha detto Tabarez dopo la partita, secondo quanto riferisce il Telegraph. "Vedo che l'arbitro non ha visto, il guardalinee però doveva essere in grado di vedere dalla sua posizione", ha aggiunto Tabarez.
Tabarez è consapevole che senza El Matador era difficile uscire vittoriosi nei quarti.
"Abbiamo avuto la partita sotto controllo, ma quando ci hanno lasciato con 10 uomini in campo, è diventato un po' più difficile - ha spiegato il tecnico - dal momento che le nostre opportunità di attaccare erano limitate".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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