Tutto bene per l'undici di Mancini: l'avventura di Coppa Italia prosegue. Archiviata la "pratica cagliari" i nerazzurri approdano ai quarti di finale. Al Meazza di Milano l'Inter ha battuto i sardi batte Cagliari 3-0. Per i nerazzurri vantaggio al 24' del primo tempo di Palacio; nella ripresa Brozovic al 26' e Perisic al 36' fissano il risultato sul 3-0. La squadra di Mancini ora se la vedrà con la vincente tra Napoli e Verona (in campomercoledi sera).
L'Inter si sbarazza di un Cagliari che per un'ora ha tenuto testa ai nerazzurri (palo di Pisacane sull'1-0). Con D'Ambrosio e Juan Jesus centrali di difesa e la coppia Palacio-Manaj in avanti, l'Inter fatica a trovare le giuste distanze, anche se al 15' la triangolazione larga Biabiany-Brozovic-Biabiany costringe Cragno all'uscita tempestiva sui piedi del francese. Il Cagliari nel frattempo si era affacciato dalle parti di Carrizo con Joao Pedro e la deviazione di Deloia, mostrando discreta personalità. E' Cragno a compiere la prima super parata della serata quando, sul volo di Palacio servito da Biabiany, devia in angolo. Nulla può però il bravo portiere dei sardi quando, al 24', sul cross di Juan Jesus deviato da Manaj, Palacio col piattone a porta vuota firma il primo gol stagionale. Non c'è Handanovic, ma Carrizo si fa trovare prontissimo quando Giannetti, innescato da Di Gennaro, ha sul destro la palla dell'1-1. L'Inter riparte: da Brozovic a Montoya, Palacio manca la doppietta per un soffio. Prima dell'intervallo, sulla botta di Cerri Carrizo c'è.
Al rientro, Cagliari vicinissimo al pareggio: punizione di Di Gennaro, Pisacane di testa e palo pieno. Partita piacevole, la replica dell'Inter è affidata a Medel, poco prima colpito duro alla testa: Cragno è salvo. Doppia occasione al 64': Cragno salva su Manaj, poi l'opposizione di Benedetti è decisiva sul sinistro di Brozovic. Poco male, per l'Inter: perchè Brozovic ha il piede molto caldo e ripete la magia di Udine, gol in fotocopia e 2-0 che di fatto chiude i giochi. Non è finita, perché Brozovic centra anche il palo e sulla respinta Perisic, appena subentrato a Palacio, firma il comodo tris. Nel finale spazio anche a Dodò, al rientro dopo diversi mesi d'assenza per infortunio. Festa completa per l'Inter, salvata da Carrizo al 90' in uscita disperata su Farias ma vicina al poker con Nagatomo
L'Alessandria elimina il Genoa
Impresa storica dell'Alessandria, che dopo aver eliminato il Palermo si sbarazza anche del Genoa vincendo 2-1 ai tempi supplementari al Ferraris e strappando un'incredibile qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia, dove attende la vincente della gara tra Roma e Spezia. Encomiabile la prestazione dell'undici di Gregucci, che per la seconda volta consecutiva ha tenuto testa a una squadra di Serie A guadagnandosi al triplice fischio finale gli applausi non solo dei propri sostenitori ma anche da parte di quelli del Grifone. All'esplosione di gioia dei 'Grigì da una parte si contrappone dall'altra la grande delusione dei liguri, che rimediano una figuraccia e proseguono nel loro momento negativo (quarta sconfitta consecutiva tra campionato e coppa). I padroni di casa fanno la partita in avvio, e sfiorano il vantaggio già al 10' quando Sosa sfiora una clamorosa autorete. I piemontesi però quando recuperano il pallone non rinunciano ad attaccare e si rivelano pspesso e volentieri pericolosi in contropiede. Al 25' Iunco 'scaldà i guantoni di Lamanna. Ben più interessante il tentativo di Marras al 37', ma l'attaccante spara alto da buona posizione. Tre minuti dopo dalla parte opposta è provvidenziale Vannucchi nel chiudere lo specchio della porta a Pavoletti, ipnotizzato solo davanti al portiere dei Grigi. In avvio di ripresa a sorpresa è proprio l'Alessandria a passare in vantaggio: contropiede magistrale degli ospiti, con Nicco che si accentra e serve in profondità Marras, che calcia di sinistro di prima intenzione e batte Lamanna.
Gasperini avverte il pericolo e si gioca subito la carta Perotti, al posto di uno spento Pandev. L'Alessandria sembra reggere bene ma nei venti minuti finale la pressione del Genoa diventa insistente. Al 23' Pavoletti calcia alto da buona posizione, un minuto dopo Figueiras si fa murare da Vannuchi. Il portiere dei piemontesi è decisivo ancora una volta al 42' sul tentativo da fuori di Ntcham. Per il Genoa sembra finita ma in pieno recupero Pavoletti di testa realizza il gol del pareggio su sponda aerea di Burdisso sugli sviluppi di un calcio di punizione, dopo un'uscita errata dello stesso Vannucchi. Nei supplementari ci si aspetterebbe un dominio dei padroni di casa invece è l'Alessandria a sfiorare in due occasioni il 2-1, prima con un destro di Fischnaller respinto in scivolata da Figueiras, poi soprattutto con una traversa colpita dallo stesso Fischanaller di testa da due passi dopo un cross velenoso di Marras deviato malamente da Burdisso. Le due squadre sono stremate e a beneficiarne è certamente lo spettacolo, con continui ribaltamenti di fronte. Al 7' Lazovic, entrato nel finale di partita, costringe Vannucchi a un nuovo intervento. Poco dopo è Gakpè a sprecare malamente una buona chances facendosi rimontare una volta davanti al portiere dal difensore.
Infine è Vannucchi a salvare ancora una volta i suoi respingendo di piede la conclusione di uno scatenato Perotti. Nel secondo tempo supplementare il Genoa sciupa un'altra clamorosa occasione solo davanti al portiere con Rincon, e al 9' viene punito. Marras scappa via in contropiede, mette una palla in mezzo per Bocalon che stoppa la sfera e a porta vuota fa esplodere di gioia i tifosi alessandrini.
Il 'Grifonè si getta in attacco cercando almeno il gol che prolungherebbe la sfida ai rigori, ma all'ultimo minuto fallisce ancora una semplice opportunità con Laxalt, che dopo un batti e ribatti in area riceve la sfera e da due passi manda incredibilmente a lato. Al triplice fischio arbitrale esplode la panchina dell'Alessandria, mentre il Genoa può solo prendersela con se stesso per le amnesie difensive e le troppe occasioni sprecate.
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