Novak Djokovic si è reso protagonista di tanti bei gesti in queste settimane in piena emergenza mondiale per la pandemia da coronavirus. Il numero uno al mondo ha prima donato un milione di euro alla sanità serba ed ha poi effettuato una donazione, di cui non si conosce l'entità, alle strutture sanitarie di Bergamo, uno dei paesi maggiormente colpiti dal covid-19. Il fuoriclasse di Belgrado, inoltre, ha deciso di farsi promotore di un'iniziativa a favore dei colleghi tennisti fuori dalla top 100 che potrebbero faticare a "sopravvivere" allo stato attuale delle cose: questa sua idea ha raccolto i pareri positivi di altri due fenomeni assoluti come Roger Federer e Rafael Nadal.
Nole no-vax?
Durante una diretta Facebook con altri atleti serbi Djokovic si è espresso contrariamente circa l'obbligatorietà di un vaccino. Le sue parole sono state riprese dal quotidiano inglese The Guardian: "Personalmente sono contrario alla vaccinazione e non vorrei essere costretto da qualcuno a prendere un vaccino per poter viaggiare", queste le parole del 32enne che non ha usato giri di parole per chiarire la sua posizione in merito.
Djokovic ha poi risposto così a come si comporterà nel caso questo vaccino, che ancora non è stato trovato, dovesse diventare obbligatorio: "Se mai diventasse obbligatorio dovrò prendere una decisione. Ho i miei pensieri sulla questione e se quei pensieri cambieranno ad un certo punto, non lo so".
Nole ha infine parlato della possibile ripresa della stagione tennistica nei prossimi mesi, tra luglio e settembre, sempre in relazione all'ipotetico vaccino:"Ipoteticamente, se la stagione dovesse riprendere a luglio, agosto o
settembre, sebbene improbabile, capisco che un vaccino diventerà un requisito subito dopo che saremo fuori dalla quarantena rigorosa. Ma ricordiamoci che ad oggi non c'è alcun vaccino..."Segui già la pagina di sport de ilGiornale.it?
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