Fratelli da corsa. Nel giorno della presentazione del team SKY VR46 con Luca Marini in MotoGP e Marco Bezzecchi e Celestino Vietti Ramus in Moto2, Valentino Rossi festeggia il 42esimo compleanno. I tifosi che si aspettavano il dream team con la coppia Rossi-Marini non resteranno delusi perché, nonostante una differenza di 18 anni, i due fratelli si sfideranno in pista con due moto diverse: Valentino Rossi sulla Yamaha del Team Petronas e Luca Marini sulla Ducati del Team SkyVR46 nella struttura spagnola Esponsorama.
Cosa augura a suo fratello per il suo compleanno?
«Che sia felice e che possa continuare a fare quello che ama e a divertirsi. La felicità è la cosa più importante nella vita».
Come lo festeggerà?
«Gli abbiamo preparato un regalo insieme a tutti i ragazzi dell'Accademy, ma è una sorpresa, non posso svelarlo».
Qual è il suo primo ricordo di Valentino?
«Ho tanti bellissimi ricordi nel paddock di tutto il mondo con mia mamma Stefania e Vale. A casa, invece,i momenti in cui si fermava con me a giocare alla Playstation. Ero piccolissimo, ma era molto speciale passare del tempo con lui».
Il 28 marzo scenderà per la prima volta in pista sulla Ducati e si troverà in griglia con Rossi. Come si sente?
«Sarà una grande emozione. È una cosa che sognavamo da tempo, ma senza sapere se si sarebbe mai realizzata. La promozione nella classe regina non era scontata lo scorso anno visto le tante difficoltà ma finalmente ce l'ho fatta e sarà emozionante lottare anche con lui».
Dopo Bagnaia e Morbidelli è il terzo pilota dell'Accademy ad arrivare in MotoGP. Quanto è stato importante far parte di questa struttura nel percorso di pilota?
«È stata fondamentale. Siamo seguiti in tutto: dagli allenamenti, alla nutrizione, all'aspetto piscologico, di comunicazione e manageriale. Ma il segreto è allenarsi tutti insieme con Vale e gli altri: la naturale competizione ci porta ad alzare l'asticella, a spingerci oltre il limite. I risultati si vedono. Siamo tra i piloti più veloci della griglia».
Ha già avuto modo di conoscere il mondo Ducati?
«Ho conosciuto il team ai test di Jerez e anche il management Ducati e sono molto contento. Sento che credono in me e questo è motivo di grande motivazione e di responsabilità. Ho anche avuto modo di girare con la Panigale, sono rimasto impressionato dalla potenza».
Emozionato di salire sulla Desmosedici?
«Sono emozionatissimo. Se è veloce quanto è bella...».
Quali sono gli obiettivi di questa prima stagione?
«Preferisco non sbilanciarmi e aspettare di salire sulla moto. Non bisognerà avere aspettative troppo alte nei test.
La cosa importante sarà capire come lavorare, iniziare ad adattarsi alla moto, all'elettronica, alle gomme, a un metodo diverso. Ho già incontrato il mio ingegnere di pista, Luca Ferraccioli, e preso le misure per adattare al meglio la mia posizione di guida perché la Ducati richiede una guida molto fisica».
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