Il cortocircuito sulla Khelif: sì ai Giochi, no ai mondiali

Khelif. La pugile algerina intersex al centro delle polemiche durante gli ultimi Giochi Olimpici non potrà partecipare ai Campionati Mondiali che si terranno dall'8 al 16 marzo a Ni, in Serbia

Il cortocircuito sulla Khelif: sì ai Giochi, no ai mondiali
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Non c'è pace per Imane Khelif. La pugile algerina intersex al centro delle polemiche durante gli ultimi Giochi Olimpici non potrà partecipare ai Campionati Mondiali che si terranno dall'8 al 16 marzo a Ni, in Serbia. Per l'IBA, la federazione mondiale che gestisce l'evento, l'oro di Parigi nei 66 kg non è idonea a causa della produzione eccessiva di ormoni maschili.

«Khelif non soddisfa i criteri di ammissibilità riguardo ai test sull'identità di genere», ha spiegato il segretario generale e Ceo dell'International Boxing Association, Chris Roberts. La decisione, presa sulla base del test di «gender eligibility» effettuato sull'atleta nel 2023 durante l'ultimo Mondiale di Nuova Delhi, è figlia di diversi criteri di valutazione.

Da una parte c'è il Cio, il Comitato Olimpico Internazionale, che ha estromesso l'Iba dai tornei di qualificazione per i Giochi e consentito a Imane di salire sul ring olimpico; dall'altra l'Iba, che non ne permette la partecipazione ai Mondiali.

Dietro la scelta di dire «niet» dell'ente governato dal russo Umar Kremlev, è evidente che c'è una chiara connotazione politica. Solo un paio di giorni fa, infatti, nel presentare l'ordine esecutivo intitolato «Tenere gli uomini fuori dagli sport femminili», Donald Trump aveva citato proprio il caso di Imane Khelif, diventata famosa in tutto il mondo lo scorso luglio dopo che la nostra pugile Angela Carini decise di ritirarsi dal match di Parigi contro di lei. «Le hanno fatto pressioni», rivelò il presidente del Coni Giovanni Malagò riferendosi ai messaggi dell'Iba. Che intanto sta entrando in minoranza: sono sempre di più le federazioni che stanno passando alla «rivale» World Boxing.

Fra cui l'Italia che, infatti, non parteciperà in Serbia ma sarà in gara a settembre nell'altra rassegna iridata.

Per chi atterrerà a Ni, c'è persino il rischio che si precludano le possibilità di andare all'Olimpiade di Los Angeles. Non c'è pace per Imane Khelif e non c'è pace neppure per la boxe.

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