La D'Amico «juventina» ormai è incontenibile: il suo tifo imbarazza Sky

Fa ironia sulla solidità finanziaria del Milan Che replica offeso con l'inutile silenzio stampa

La D'Amico «juventina» ormai è incontenibile: il suo tifo imbarazza Sky

Ahi, ahi, Ilaria, lei mi è caduta sulle fideiussioni, avrebbe esclamato un desolato Mike, juventino purosangue. È successo domenica sera a Sky Calcio Show alla fine della prima maratona notturna di campionato. Dunque la bella D'Amico in Buffon, con il piglio autoritario che la contraddistingue, ha voluto dire la sua sul Milan del nuovo corso cinese. «Se ci saranno tutte le coperture finanziarie, questa società ha fatto cose pazzesche». Aggiungendo, tanto per gradire e chiarire: «Il se bisogna mettercelo perché sono stati talmente tanti gli investimenti che aspettiamo poi di vedere tutto nero su bianco».

Tolto dalla bambagia del burocratese calcistico: ma i soldi ce li hanno davvero? Il Milan (che ieri ha rincarato la dose parlando di «cultura del sospetto basata su imprecisioni e poca chiarezza») si è subito risentito per le insinuazioni della spavalda conduttrice e, dando libero sfogo al vittimismo - il silenzio stampa non è mai una grande prova di democrazia - ha deciso di non mandare tesserati alle interviste. Evitando forse così, oltre alle banalità di rito, qualche altra offesa alla lingua italiana, appena maltrattata da un ex campionissimo rossonero, l'opinionista Billy Costacurta, in lite perenne col congiuntivo («C'è un buco di regole. Se noi introdussimo...»), prontamente corretto dalla maestrina in minigonna: «Se introducessimo una regola...».

Ma questa è un'altra storia. Tornando invece a bomba al malcelato malumore rossonero, Ilarietta nostra ha replicato con un lungo sproloquio mica troppo riparatore, in cui ha tra l'altro sibilato: «Continuerò qui a esprimere liberamente idee su chi ha fatto grandi investimenti, ma deve ancora dimostrare la capacità di supportarli». Come dire: non mi rimangio niente del pistolotto precedente. A quanto risulta, la sparata della D'Amico ha preso in contropiede gli stessi vertici di Sky, fortemente imbarazzati dalla personalissima iniziativa della conduttrice che rischia di creare ulteriori tensioni in vista della partita di Europa League di giovedì. Saranno pure ridicoli gli avversari macedoni, ma ancora più tragica sarebbe un'altra serata senza Montella al microfono.

Cara la mia Ilaria, direbbe ancora Mike in un impeto paternalistico dall'aldilà: non si offenda, ma ormai lei è in pieno conflitto d'interessi. Non può nell'anticipo del sabato andare in tribuna a schiamazzare per il suo Gigi insieme con le altre comari bianconere e poi la domenica lanciare continue frecciatine a quelli delle sponde rivali. Vero, la juventinità della D'Amico sta diventando incontenibile, come quando, sempre ieri, ha ribattuto all'allenatore atalantino Gasperini, non poco incavolato per l'asfissiante corte bianconera a Spinazzola, che a certe pressioni è impossibile resistere. Quasi quasi viene da rimpiangere l'Ilaria pre-Gigi, quella che (maggio 2014) si accapigliava, solo a parole ovviamente, con Daniela Santanché, che l'aveva provocata: «Guardi, il giorno in cui metteranno a lei una telecamera addosso, stia pur certa che il giudice scoverebbe qualche reato. Soprattutto se gliene mettono una nelle mutande». Ricevendo l'altisonante replica damichiana: «Tra l'essere spiata e il dover rinunciare a credere nella giustizia, preferisco essere spiata».

Di baruffe verbali è zeppo l'albo d'oro dell'Ilaria, da De Laurentiis (novembre 2013 e marzo 2015) a Cairo (gennaio 2017), una che vuol sempre avere l'ultima parola. Facendo inconsapevolmente il verso alla Virna Lisi di 60 anni fa («con quella bocca può dire ciò che vuole»). Chissà se anche con quelle gambe...

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