Il dream team non sogna più: il fioretto rosa è "solo" argento

È arrivata ieri la sesta medaglia iridata di una scatenata Italscherma in vetta al medagliere. Peccato che la delusione per il secondo posto superi, di gran lunga, la soddisfazione di salire sul podio mondiale

Il dream team non sogna più: il fioretto rosa è "solo" argento

È arrivata ieri la sesta medaglia iridata di una scatenata Italscherma in vetta al medagliere. Peccato che la delusione per il secondo posto superi, di gran lunga, la soddisfazione di salire sul podio mondiale. Cos'è successo? Il fioretto, per una volta, ha tradito sul più bello. Apriti cielo.

In quel di Wuxi, in terra cinese, accade infatti quello che nessuno si aspettava. E cioè che il Dream Team del fioretto femminile non riesce a vincere l'oro ai campionati del mondo. Incredibile, ma vero. Al quartetto rosa sfugge quella medaglia del metallo più pregiato che tutti o quasi, alla vigilia, considerano una medaglia già al collo delle nostre. Come se la finale da disputare, in questo senso, fosse una pura formalità.

Poi però c'è il campo gara, c'è una pedana e due atlete che si affrontano in un duello all'ultima stoccata. E, come lo sport insegna, non sempre vale la legge del più forte. O del più blasonato. Come nella finale di ieri, vinta per 45 a 35 dalle agguerrite statunitensi, che hanno vendicato così la sconfitta di un anno fa.

Non è bastato all'Italia avere tra le fila Alice Volpi, fresca di titolo mondiale nella prova individuale, e Arianna Errigo, bronzo nella stessa gara. Entrambe speravano di regalare alle compagne Camilla Mancini e Chiara Cini la gioia della medaglia d'oro a squadre. Quella che tutta Italia dava già per acquisita dalle nostre ragazze. Peccato soltanto che le americane non la pensassero allo stesso modo.

«È una sconfitta che brucia», è il pensiero comune delle quattro azzurre. Poi prende la parola la Errigo, la più esperta del gruppo.

«Scendiamo dal gradino più alto del podio dopo un assalto in cui abbiamo subito prima la rimonta delle statunitensi e poi non siamo riuscite a rimontare. Fa male perché conosciamo il nostro reale valore ed abbiamo voglia di dimostrarlo. A Budapest, il prossimo anno, ci rifaremo». Oggi, intanto, ultima giornata con la sciabola femminile e il fioretto uomini.

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