C'è molta Italia ed ancora più Piemonte nel trionfo nella Libertadores del Palmeiras, con tanto di bandiere che nella notte di sabato, durante i festeggiamenti a San Paolo, sventolavano con sopra scritto Palestra Italia ma anche Savoia, in onore all'ex casa reale sabauda. Già perché il Palmeiras fu fondato il 26 agosto del 1914, in seguito all'entusiasmo suscitato dalla prima tournée in Brasile di due squadre piemontesi, il Torino guidato da un giovanissimo Vittorio Pozzo - che avrebbe poi regalato da Ct due Mondiali all'Italia, nel 1934 e nel 1938 - e la Pro Vercelli, che all'epoca dominava la Serie A.
Certo, il team non si chiamava Palmeiras quando fu fondato bensì proprio Palestra Italia, come pure il Cruzeiro di Belo Horizonte. Molti i piemontesi in quella prima squadra del 1914. In tantissimi erano infatti emigrati a San Paolo, tra 1890 e 1910, perché la piccola proprietà agricola su cui si basava la società soprattutto nella provincia granda, quella di Cuneo, non era più sostenibile a causa del brusco calo della mortalità infantile, legato ai progressi della medicina. Una piccola proprietà che sino ad allora era servita alla sussistenza non bastava dunque più ed ecco che, allora, a partire erano i figli di troppo che sognavano di fare la Merica, per dirla alla piemontese. Ed il Brasile fu una delle mete più gettonate, come dimostra il Museo degli Immigrati di San Paolo. Soprattutto dopo il 1888, quando nel gigante sudamericano si abolì la schiavitù e, per sostituire i neri nelle piantagioni di caffè, la manodopera preferita dai governi dell'epoca era proprio quella italiana, meglio se piemontese vista la familiarità con il lavoro nei campi.
A cambiare il nome in Palmeiras e cancellare definitivamente quello di Palestra Italia per una vera e propria questione di Stato ci pensò l'allora presidente verde-oro Getulio Vargas, quando dichiarò l'entrata in guerra del Brasile nella Seconda Guerra mondiale contro il nazifascismo, il 13 settembre del 1942. Gli italiani, sino ad allora portati in palmo di mano, furono rimossi da ogni posizione di potere, scuole come la Dante Alighieri vennero chiuse e le Palestra Italia di San Paolo e Belo Horizonte furono ribattezzate Palmeiras e Cruzeiro, cancellando ogni riferimento al nostro Paese.
Finita la guerra, naturalmente, le radici del club neocampione della Libertadores sono state rivalutate ed apprezzate a tal punto che, per sottolineare la sua piemontesità, nel 2014, anno in cui ha celebrato il suo centenario, la dirigenza del Palmeiras ha rispolverato persino lo scudo dei Savoia sulla sua maglia ufficiale. Un simbolo della casa reale che, sino al 1942, faceva bella mostra di sé sulle maglie del Palestra.
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