Monza. L'appetito vien mangiando ma l'ingordigia è un vizio capitale. Il fioretto quaresimale di Raffaele Palladino sta nel sopportare in silenzio il digiuno di notizie sul suo rinnovo contrattuale, in scadenza a giugno. Lo ha detto a più riprese, il mister del Monza, senza riuscire a celare un distacco tanto forzato da non sembrare vero.
Perché se c'è qualcosa in cui non riesce, l'allenatore di Mugnano di Napoli, è dissimulare le emozioni. Lo confermano il sorriso imbarazzato che puntualmente lo accompagna nelle conferenze stampa, ma al tempo stesso la reazione antitetica quando gli si chiede del proprio futuro, con lo sguardo che fissa altrove e sposta in altra direzione l'argomento: «Non è questo il tempo per parlare del mio contratto o di cose personali. Non è che non mi piaccia parlarne, ma non c'è stato né tempo né modo», ha spiegato prima della trasferta di Verona.
«Ringrazio il presidente per le sue parole, però dobbiamo parlare di calcio. Non mi faccio distrarre da niente e da nessuno, non contano le parole», era stato ancor più netto prima di Salerno, riprendendo le frasi con cui Silvio Berlusconi aveva blindato il futuro del tecnico: «Ha avuto 6 offerte, ma resterà con noi». I giorni della sosta per la Nazionale non hanno portato novità e se è vero che anche il vicepresidente vicario Adriano Galliani aveva pronunciato uno «state tranquilli» a chi gli chiedeva del futuro del mister, la partita deve ancora entrare nel vivo.
Palladino, sorpresa non lo è più. E tante big gli hanno messo gli occhi addosso: due vittorie con la Juve, il pari imposto all'Inter, un approccio tatticamente camaleontico alle gare e quella ventata di novità che ha saputo portare. E se sopporta sino a un certo punto i continui accostamenti alla Conference League del suo Monza, ricordando che pur sempre di neopromossa si tratta, non è che Palladino non guardi in alto. Tanto che nessuno si scandalizza oggi nel sentire accostare il nome del mister a realtà importanti, come anche la Juve. Guarda caso una delle più attive nel monitorare uno dei gioielli del Monza, quel Carlos Augusto che «è destinato a un top club», ha detto proprio Palladino solo una settimana fa.
A fine stagione, il Monza dovrà sedersi a un tavolo per discutere dei prestiti di due gioiellini come Rovella (prestito secco) e Ranocchia (diritto di opzione e contro opzione dei bianconeri).
Sull'asse Torino-Monza, si era già concretizzato l'affare Mota Carvalho, ai tempi della C. Ora Palladino, ex giocatore Juve, sa che a ripercorrere quella strada sarà il futuro di alcuni suoi uomini chiave. E forse non solo.
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