Un emendamento, un emendamento per il mio regno! Intorno all'emendamento firmato da Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia, vice-presidente della Camera, da inserire nel disegno di legge preparato dal ministro dello sport Abodi, è in corso un duro scambio di lettere e di risposte risentite tra Uefa e Fifa da una parte e l'autore dell'emendamento in questione dall'altra. Tale emendamento, nella versione originale poi ritirata dal ministro Abodi e adesso riformulato con un testo modificato, prevedeva tra l'altro la completa autonomia della Lega di serie A in materia di giustizia sportiva e il potere di veto sulle delibere assunte dal consiglio federale. Dietro questo testo c'è in controluce il duello rusticano tra Claudio Lotito, presidente della Lazio e senatore di Forza Italia, e il presidente della federcalcio Gabriele Gravina. Quello che preoccupa non è tanto il tema del contendere né la richiesta di maggior peso da parte della Lega di serie A che sovvenziona il resto del calcio, quanto invece l'intreccio perverso tra calcio e politica. A segnalare la questione è intervenuto martedì scorso Adriano Galliani, ad del Monza, anche lui senatore di Forza Italia (siede sullo stesso scranno occupato da Silvio Berlusconi) con una dichiarazione di questo tipo: «Non parlo di Nazionale perché ormai il dibattito invece che essere riservato al mondo del calcio e dello sport, si è trasformato in uno scontro politico e questo non va bene!».
Nella giornata di ieri Uefa e Fifa hanno nuovamente scritto al ministro Abodi ripetendo che «ciascun punto contenuto nel testo dell'emendamento è incompatibile con gli obblighi della Figc, membro di Uefa e Fifa» e minacciando l'incompatibilità «con il ruolo di paese co-ospitante dell'europeo 2032». In serata, dopo serrate consultazioni, il testo definitivo dell'emendamento, approvato in commissione, ha sancito di fatto solo e soltanto un aspetto squisitamente politico ed elettorale, e cioè «il principio del maggiore peso politico della Lega di serie A in ambito federale» a partire anche dalle prossime elezioni del prossimo 4 novembre. L'emendamento, così concepito, ha finito per soddisfare, apparentemente, tutte le parti in causa. Innanzitutto il relatore on. Mulè (in foto), seguito dal presidente della Lega serie A Casini.
«Questo è solo il primo passo» dicono dagli uffici della Lega serie A. Di fatto lo stesso Gabriele Gravina ha visto salve le prerogative della Figc su giustizia e delibere: erano il punto di rottura. A questo punto anche le minacce di Uefa e Fifa si perderanno nel vuoto.
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