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Fonseca, il portoghese che non ti aspetti In Europa meglio di CR7

Sulla panchina più scomoda, dato che in 11 anni ha visto passare ben 12 allenatori diversi

Fonseca, il portoghese che non ti aspetti In Europa meglio di CR7

Roma Il portoghese che non ti aspetti. Sulla panchina più scomoda, dato che in 11 anni ha visto passare ben 12 allenatori diversi. Paulo Fonseca non sarà il miglior tecnico della storia della Roma, ma vuole lasciare un segno in una piazza che lo ho guardato sempre con un po' di diffidenza. E quel segno, in Europa, lo sta lasciando. Avrebbe voluto farlo anche Cristiano Ronaldo, il lusitano più illustre del nostro campionato, ma fermatosi in Champions con la Juve molto presto rispetto alle ambizioni sue e del club bianconero. Lo aveva fatto Josè Mourinho, arrivato già rodato all'Inter che ha portato fino al tetto d'Europa nel 2010, ma che oggi vive giorni meno gloriosi.

Fonseca in venti mesi di permanenza alla Roma è sopravvissuto a scossoni di ogni tipo: a un cambio di proprietà e di dirigenza che lo ha sempre «sopportato» (basti guardare il silenzio sullo sfogo post Ajax del tecnico a proposito di «bugie» scritte sul suo conto), fatta eccezione per l'attuale responsabile dell'area sportiva Tiago Pinto, guarda caso portoghese come lui; a una lite con il capitano Dzeko al quale ha tolto la fascia e anche il posto in squadra, salvo poi riabilitarlo nel momento del bisogno; persino a un derby perso in malo modo che poteva sancire la fine anticipata del suo rapporto con i giallorossi; a vere o presunte sommosse interne nello spogliatoio; a due scivoloni regolamentari che non hanno fatto bene all'immagine del club. Da settimane, frullano nomi di candidati alla successione: Sarri, Juric, Conceiçao, prima c'era Allegri (il preferito dei Friedkin, che si è però già tirato fuori dalla corsa).

Fonseca pensa però al presente più che al futuro. Al momento lontano da Roma a meno che non arrivi la qualificazione in Champions dal campionato o dalla via secondaria ma più prestigiosa dell'Europa League - lo prevede la clausola del suo contratto -. Il suo supporto resta il già citato Tiago Pinto, cosciente che i continui ribaltoni di guida tecnica non aiutano a creare una mentalità vincente. Il futuro è adesso, ovvero lo sprint finale in A e la semifinale europea con lo United.

Ma se nel nostro campionato c'è il tabù con le big (solo 3 vittorie e sette pareggi in 21 sfide), in Europa Fonseca nello stesso numero di gare vanta 12 vittorie e 6 pareggi. «Non so se resterò l'anno prossimo», il suo vaticinio dopo la qualificazione a spese dell'Ajax. In caso di divorzio, sogna un'uscita di scena tra gli applausi.

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