Fonseca triste y solitario. Che gelo per il suo Milan

Paulo sbarca nell'indifferenza dei tifosi. Stamattina il battesimo della nuova stagione

Fonseca triste y solitario. Che gelo per il suo Milan
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Paulo Fonseca, triste y solitario. Il destino dell'uomo, per ora, sembra anticipato in una definizione letteraria. Triste lo è forse di natura Fonseca, con quella faccia un po' così anche se non è nato a Genova ma a Maputo, Mozambico, e a 51 anni dovrebbe sorridere di gusto visto che questa mattina inaugura la sua stagione da allenatore del Milan. Sa benissimo che, management milanista a parte, l'accoglienza è tra le più gelide ricevute e magari può costituire una buona motivazione per l'immediato futuro. Suoi predecessori, con lo stesso indice di ascolto, Tabarez e Terim, non ebbero grande fortuna. Solitario Fonseca è rimasto per qualche ora ieri e di sicuro lo sarà nelle prossime settimane visto che la sua prima decisione è quella di fissare il proprio quartier generale nel centro di Milanello, a Carnago, e di rinviare ad altra data la scelta di una dimora in città col trasferimento della famiglia. Non sappiamo se, per scaramanzia, ha preso spunto dal precedente fortunatissimo di Spalletti a Castelvolturno, o se invece c'è solo un motivo pratico. In compagnia dello staff (5 esponenti), la prima domenica rossonera di Fonseca è stata dedicata al calendario di arrivi (a rate) dei calciatori e alle partenze (25 luglio per la tournée negli Usa) della rosa e al gruppo delle amichevoli che si concluderanno a pochi giorni dal debutto del campionato con il Monza (trofeo Silvio Berlusconi). Con la triade del Milan si vedrà questa mattina di buonora.

Ieri Ibrahimovic si è rilassato al mare, Furlani in famiglia, Moncada probabilmente è rimasto attaccato al telefono per tessere la tela infinita di trattative che non decollano. Oggi presentazione e conferenza programmate per le 11. Al battesimo della nuova stagione, non ci sarà la marcia dei tifosi della Curva sud che hanno comunicato l'astensione dal tradizionale appuntamento. Di contro, la campagna abbonamenti non ha avuto alcun effetto negativo: il traguardo dei 41mila abbonati dello scorso anno è praticamente raggiunto. Al pari del secondo «attivo» di bilancio, stimato tra 15 e 20 milioni, da utilizzare sul calcio-mercato. Ma proprio da questo fronte, in assenza di una puntigliosa comunicazione («noi comunichiamo quando ci sono fatti e non voci» dixit Ibrahimovic), continuano a non arrivare news incoraggianti.

Dall'europeo le ultime dichiarazioni sembrano allontanare il nuovo numero 9 come lo definisce Zlatan: Zirkzee ha risposto «non lo so vediamo» alla domanda «rimani in Italia» che potrebbe confermare l'inserimento autorevole del Manchester United nella trattiva; Morata ha dettato una frase del tipo «restare all'Atletico è il mio desiderio del cuore ma per me è spesso complicato in Spagna, difficile prendere una decisione del genere» che potrebbe accreditare l'interesse per il pressing del Milan. All'appello oggi risponderanno Calabria, Florenzi, Bennacer, Tomori, Sportiello, Thiaw, Chukwueze e qualche esponente di Milan futuro destinato al campionato di Lega pro.

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