Federico Di Francesco ha vissuto una grande serata ieri sera, davanti al pubblico di casa, al Mapei Stadium. Il figlio d'arte, infatti, dopo le tante polemiche per via dello sputo ricevuto da parte di Douglas Costa, ha realizzato un gol favoloso di tacco che ha permesso ai neroverdi di battere per 3-1 l'Empoli di Andreazzoli. Il classe '93 da vittima è quasi passato per il carnefice dato che qualcuno ha insinuato come il brasiliano della Juventus abbia, forse, ricevuto delle pesanti offese a sfondo razziale. La verità, naturalmente, la conoscono solo i due interessati con il padre di Federico, Eusebio che ha preso le difese del figlio: "Lo sputo di Douglas Costa a mio figlio? Per prima cosa, grazie per la domanda, posso dire che sono indignato per quello che ho sentito su presunte parole dette da Federico. Ha preso uno sputo, un’umiliazione enorme, e non ha reagito. Sono orgoglioso di lui come uomo. È passato quasi da vittima a colpevole sui social, dove alcuni ci hanno augurato la morte. Non dico altro”.
Ieri sera, nel post partita, Federico è tornato sull'argomento ammettendo di essere amareggiato per le tante cose dette in questi giorni: "Mi ero ripromesso di non parlare più di quell'episodio. Mi è spiaciuto molto il fatto che sui social sono girate delle frasi false. Mi è spiaciuto perché attaccavano la mia persona, sono frasi che sono state lontane dai miei insegnamenti". L'attaccante del Sassuolo ha poi continuato volendo ringraziare chi gli è stato vicino in questi momenti: "Ho cercato di estraniarmi da queste cose in settimana. Devo ringraziare il mister, la mia famiglia e i miei compagni. Non ho bisogno di farmi pubblicità su queste cose, voglio solo rispondere sul campo, lavorare e lasciare indietro questo capitolo che non è una cosa bella ma è capitata". Infine, Federico ha chiosato sull'argomento giurando di non aver offeso con epiteti razziali Douglas Costa: "Cosa ho detto a Douglas Costa? Sono cose di campo. In campo non è che io discuto con una persona dicendogli: 'Scusa signor Costa'.
È normale che ci sia una parolaccia, lui può dire una cosa a me, io una cosa a lui. Devo morire oggi se ho detto una frase razzista Io non ho detto una cosa del genere, ne ho già parlato e non ne voglio più parlare per il resto della mia carriera".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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