Furto in casa Maestrelli: rubata la medaglia dello scudetto '74

I ladri si sono introdotti nell'abitazione del figlio dell'allenatore del primo scudetto della Lazio. Immediato l'appello sui social per ritrovare lo storico cimelio

Furto in casa Maestrelli: rubata la medaglia dello scudetto '74

Uno sfregio alla memoria di Tommaso Maestrelli, il mitico allenatore che vinse lo scudetto della Lazio nel 1974, il primo nello storia del club. Alcuni ladri si sono introdotti nell'abitazione del figlio Massimo, situata nel quartiere romano di Collina Fleming e hanno portato via numerosi oggetti.

Secondo quanto rivelato dal Messaggero, tra i soldi e gli oggetti rubati c'è anche un ricordo prezioso che lega Massimo al papà scomparso nel 1976. Infatti è stato rotto un quadro ed è sparita la medaglia d'oro con l'immagine del Maestro, del presidente Umberto Lenzini e i nomi di Chinaglia, Wilson, Pulici, Re Cecconi e di tutti i giocatori che vinsero quel titolo leggendario. Un cimelio importante che ricorda quella fantastica impresa. Un oggetto a cui il figlio dell'ex tecnico era legatissimo proprio perché il padre era affezionato a quella medaglia.

L'appello

A raccontare tutto è stato Massimo Maestrelli che, attraverso l'emittente Radio Incontro Olympia, ha spiegato il valore affettivo di quella medaglia. "Vi prego datemi una mano a ritrovarla, se ci fosse una minima possibilità, io sono pronto a tutto", ha spiegato Maestrelli. Poi aggiunge: "Mi dispiace perché a quella medaglia il mio babbo ci teneva tantissimo, ogni volta che ci passava vicino, sorrideva fiero, la guardava e si sentiva felice. Il fatto che non ci sia più, che qualcuno l'abbia presa mi fa sentire male perché è come se avessero fatto una cosa brutta al mio papà. Pensare che la volevo portare via, ma sono quelle cose che rimandi e purtroppo ora non c'è più. Era all'interno di una teca con uno scudetto e c'era la medaglia, hanno rotto il vetro e divelto la medaglia".

Il retroscena

A rendere questa storia ancora più torbida sono i particolari della vicenda. In quella casa a Collina Fleming, dove ha sempre vissuto tutta la famiglia, sin dai tempi dello scudetto, ora ci vive Tiziana Maestrelli, l'altra figlia del compianto allenatore. "In questo momento - ricorda il fratello -mia sorella non sta bene e fa avanti e indietro dall'ospedale e siamo sicuri che sia stata pedinata e osservata per giorni. Hanno aspettato che ritornasse in ospedale per agire, entrare e rubare quello che hanno potuto. Io, al di là della medaglia d'oro, ancora non sono riuscito a capire cosa manca realmente perché la casa è sottosopra. Lì c'è un piccolo museo e qualcosa ancora c'è, come la sua maglietta della nazionale quando andò alle Olimpiadi. Per fortuna qualche giorno fa, mi sono preso la maglia di Pulici (il portiere di quella squadra, ndr), quella grigia, rarissima che non ha nessuno, a cui sono legato. Appena riuscirò a capire cosa manca, farò la denuncia, a meno che non accada un miracolo".

Dopo queste parole subito si è attivato il passaparola tra la gente che ha diffuso

l'appello di Maestrelli via via social. Il popolo dei tifosi laziali, da ieri mattina si è messo in moto e dopo pochi minuti tante persone erano alla ricerca della medaglia, simbolo di quell'indimenticabile scudetto.

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