Gasp e quel "regalo" ai viola nella Champions con sei italiane

Sensazionale in campo, o meglio in panchina, senza sconti fuori

Gasp e quel "regalo" ai viola nella Champions con sei italiane
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Sensazionale in campo, o meglio in panchina, senza sconti fuori. L'ultima uscita di Gasperini, seppure buttata lì con ironia e con una battuta, non ha certo aiutato ad allontanare il polverone dal recupero tra Atalanta e Fiorentina piazzato a fine stagione. Che la soluzione della Lega non fosse certo ideale lo si è capito subito, ma il recupero a bocce ferme (degli altri) è solo l'ultima conseguenza di un calendario folle e di un'infinità di partite spesso inutili. Destinate a moltiplicarsi ancor più con la elefantiaca nuova versione della Champions, a cui ormai potrà partecipare, nel caso dell'Italia, anche la quinta e magari persino la sesta classificata. E qui sta il punto, perché, dopo che la Roma ha alimentato le critiche sul rinvio di Atalanta-Fiorentina, che avrebbe potuto lasciare ai bergamaschi una chance supplementare di qualificazione alla Champions, adesso che il Gasp ha quasi risolto la pratica a suo favore, ci dice che non vede l'ora di finire, così potrà «regalare la partita con la Fiorentina».

Frase da prendere per quello che è: una battuta. Perché i mitomani del calcio italiano stanno già sperando che, conquistando l'Europa league e arrivando però oltre il quarto posto in campionato, l'Atalanta potrebbe portare nella coppa dei grandi una sesta italiana. Roma o Lazio che sia. A parte che tutte queste combinazioni devono ancora verificarsi, l'eventuale regalo atalantino favorirebbe una delle romane, ma penalizzerebbe il Napoli o il Torino che inseguono ancora un posto in Conference ai danni dei viola.

E, allargando i confini, toglierebbe un posto in Champions a una squadra di un'altra Nazione che ne avrebbe diritto per ranking. Ma l'Uefa come prenderebbe una soluzione all'italiana di questo tipo? Meglio far finta che Gasp non abbia fatto battute...

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