Gattuso e il nuovo Milan. La piccola Europa dirà se è davvero svolta

Contro l'Olympiakos turnover limitato per dare continuità. "Ibra in arrivo? Gli faccio solo gli auguri..."

Gattuso e il nuovo Milan. La piccola Europa   dirà se è davvero svolta

Cercare quella continuità di risultati e prestazioni che aiutano la classifica, il morale e ridanno il sorriso. Il largo successo sul Sassuolo di domenica sera, viatico ideale per il Milan di Gattuso che stasera (ore 18.55) affronterà a San Siro l'Olympiakos per la seconda gara del girone di Europa League. Il clima a Milanello è sereno e disteso, la squadra è con l'allenatore e i presupposti per fare bene ci sono. Ma mai abbassare la guardia: «Tanti giocatori hanno parlato di svolta dopo domenica - ricorda Gattuso alla vigilia della sfida contro i greci - ma dobbiamo dare continuità a quello che stiamo facendo e leggere meglio le partite».

Motivo per il quale non ci sarà uno stravolgimento tattico negli undici che scenderanno in campo («Cambieremo qualcosa ma non come fatto contro il Dudelange»): in difesa spazio a Zapata e Laxalt, in mediana Bakayoko (Bertolacci non è stato convocato). In attacco possibile maglia da titolare per Cutrone, con Higuain che siederà in panchina. Tra i due, comunque, pare scontata la staffetta nel corso della sfida a meno di clamorose necessità tecniche: «Non siamo Higuain-dipendenti - ha precisato Gattuso - ovvio, è meglio averlo che non averlo. Per noi è un valore aggiunto». Ma al di là di chi sarà il titolare, il tecnico calabrese vuole una risposta netta dalla sua squadra, ancora incapace di chiudere le partite: «Non so perché - ammette - le reti subite? Vorrei sempre prendere un gol dopo averne fatti quattro».

Ancora assenti Caldara e Conti, che potrebbero tornare a disposizione dopo la sosta per le nazionali, l'obiettivo in questo momento è provare a recuperare quei giocatori apparsi sottotono, Calhanoglu su tutti: «In questo momento non deve andare in depressione - precisa ancora Gattuso - per noi è fondamentale, deve essere più preciso. Non si deve innervosire quando sbaglia. Nel calcio l'errore ci può stare, l'importante è continuare a credere in quello che si fa». Diametralmente agli antipodi, invece, quanto mostrato in campo a Reggio Emilia da Castillejo («è uno che può fare bene anche la seconda punta, ha caratteristiche ben precise che possono essere molto utili») e Bonaventura. Quest'ultimo, oltretutto, è riuscito ad andare a segno già due volte quest'anno, nella sfida persa 3-2 contro il Napoli e proprio contro il Sassuolo nel successo esterno per 4-1 di domenica scorsa: «Merito anche di Gattuso, da quando è arrivato ha portato grande entusiasmo e ha ricreato uno spirito bello - precisa l'ex centrocampista dell'Atalanta - con lui tutti stiamo rendendo meglio. Siamo migliorati molto, è forse la squadra più forte degli ultimi anni.

Un inizio di stagione che, però, non ha smosso la società nel discutere il rinnovo del suo contratto in scadenza nel 2020 («Ne parleremo al momento opportuno») ma che pare aver mobilitato il club nella ricerca di un nuovo attaccante per gennaio, con il nome di Zlatan Ibrahimovic sullo sfondo: «È il suo compleanno, gli faccio gli auguri - conclude Gattuso - io parlo solo dei giocatori che ho a disposizione. Fate questa domanda a Maldini, Leonardo e Scaroni».

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